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SERGIO GIVONE

Sergio Givone è filosofo e romanziere. Si laurea in filosofia sotto la guida di L. Pareyson, ha perfezionato i suoi studi all’Università di Heidelberg, rivestendo in seguito incarichi universitari a Perugia, Torino e Firenze. Ѐ professore emerito all’Università di Firenze, dove per anni è stato ordinario di Estetica presso la facoltà di Lettere e Filosofia. I suoi studi riguardano in particolare l’estetica e il pensiero tragico.

Sergio Givone - Natura, nascita, evento | Generare - 2019

Laureatosi nel 1967 con Luigi Pareyson discutendo una tesi sulla ricezione contemporanea del pensiero di Pascal. Sergio Givone è stato docente di Estetica all’Università di Perugia e Torino. Già Pro-rettore dell’Università di Firenze, è professore emerito di Estetica presso il medesimo Ateneo. Ha tenuto conferenze e cicli di lezioni in varie università straniere, fra cui la Autonoma di Madrid, la Sorbona di Parigi, la Standford University e l’Università di Tokio. A partire da un’originale interpretazione della lezione ermeneutica e esistenzialista si è occupato della ridefinizione di alcune fondamentali categorie del pensiero filosofico del Novecento, tra cui il concetto di nichilismo e l’«idea» di tragico. Termine quest’ultimo con il quale Givone intende quel pensiero che non pretende di eliminare le antinomie e di togliere le contraddizioni, ma semmai le assume al suo interno e getta luce su di esse. Pensiero «doppio» ma non per questo insensato o irrazionale.

Studioso del romanticismo e dell’opera dostoevskijana, Givone ha pubblicato: La storia della filosofia secondo Kant, Mursia 1972; Hybris e melancholia. Studi sulle poetiche del novecento, Mursia 1974; William Blake. Arte e religione, Mursia 1978; Ermeneutica e romanticismo, Mursia 1983; Dostoevskij e la filosofia, Laterza 1984; Storia dell’estetica, Laterza 1988; Disincanto del mondo e pensiero tragico, Il Saggiatore 1988; La questione romantica, Laterza 1992; Storia del nulla, Laterza 1995; Eros/ethos, Einaudi 2000; Prima lezione di estetica, Laterza 2003; Il bibliotecario di Leibniz. Filosofia e romanzo, Einaudi 2005; Metafisica della peste. Colpa e destino, Einaudi 2012; Beati i miti perché avranno in eredità la terra (con R. Bodei), Lindau 2013; Morte (con S. Bahbout), Il Margine 2013; I sentieri della filosofia, Rosenberg &Sellier 2015; Luce d’addio: dialoghi dell’amore ferito, Olschki editore 2016; Trattato teologico-poetico, Il Nuovo Melangolo 2017; Sull’infinito, Il Mulino 2018; Il boccagentile. Ricette della vita buona, Il Nuovo Melangolo 2018; Quant’è vero Dio. Perché non possiamo fare a meno della religione, Solferino 2018; Fra terra e cielo. La vera storia della cupola di Brunelleschi (Solferino, 2020), I presocratici. Ritorno alle origini (Il Mulino, 2022). Sergio Givone si è dedicato anche alla narrativa, pubblicando tre romanzi: Favola delle cose ultime, Einaudi 1998; Nel nome di un dio barbaro, Einaudi 2002; Non c’è più tempo, Einaudi 2008. Questo esito della sua attività intellettuale – che ne segna l’originalità – trova spiegazione nell’idea della filosofia come interpretazione e nell’attenzione costante e privilegiata alla poesia e alla letteratura. Nel libro-intervista Il bene di vivere, a cura di F. Nodari, Morcelliana 2011, Givone ripercorre le tappe salienti della sua formazione e del suo pensiero. Collabora con numerosi quotidiani e riviste.


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