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W la filosofia (per tutti). Nodari presenta la grande maratona del pensiero con il Festival Filosofi lungo l’Oglio
«La provocazione di Lévinas per una società chiusa nell'egoismo»
«La condizione del tempo sta nel rapporto fra esseri umani o nella storia». Lo affermava Emmanuel Lévinas (Kaunas, 1906 Parigi, 1995), tra i più importanti ed influenti pensatori del Novecento, il quale rilevava anche che «la solitudine dell'io si caratterizza come assenza di tempo in una sorta di eterno presente».
Una riflessione serrata sul concetto di temporalità, sui temi dell'essere e sulla natura dialettico-ontologica dell'esistere, che certamente rappresenta il nucleo fondante della maturità teoretica del filosofo francese e che appare centrale nelle quattro conferenze tenute da Levinas nel 1946 - 1947, durante il primo anno della sua attività al Collège philosophique fondato da Jean Wahl.
Francesca Rigotti: «CI SEMBRA DI CONDIVIDERE CHISSA COSA, INVECE SIAMO SEMPRE PIU SOLI»
Uno spettro s'aggira per il mondo: l'espandersi del singolarismo fine a se stesso come modello sociale preponderante. Per questo siamo pesci in una boccia che nuotano nel proprio spazio esclusivo fuori dalle vastità marine, promotori d'una nuova Era, affettivamente e socialmente sterili, tesi a trasformare in una sorta d'opera d'arte la nostra vita.
Dalla Bibbia arriva un invito alla vita.
Parlando della Torah - i primi cinque libri della Bibbia ebraica -, Haim Baharier afferma che studiarla «è soprattutto questo: considerare i versetti, le parole, i grafemi, gli spazi bianchi e i margini come grimaldelli e serrature; e ciascuno di essi vibra in questa doppia funzione. Parole mute, ancora inaccessibili dopo anni di studio, si aprono finalmente al senso perché la chiave era distante, affidata a un versetto lontano».
Haim Baharier: «La responsabilità è una sfida al nulla»
«Secondo alcuni commentatori anche la vecchiaia in origine non esisteva: la scoprì Abramo e ne fece spazio di ospitalità per il tiglio Isacco»
Memento per essere umani - La formula vincente di Francesca
Filosofi lungo l'Oglio si è appena concluso con un successo e già si pensa alla prossima edizione, dedicata a Eros e Thanatos «Solo la cultura ci salverà»
Vietato ai minori
Non è un Paese per vecchi? Andiamo con ordine: non è un Paese per bambini. Le prove regine si leggono in cronaca e stanno nella realtà dei fatti. Chiara Saraceno, una delle più importanti sociologhe italiane, «femminista storica mai pentita» la definizione è sua ma anche madre e nonna da sempre convinta che istruzione e educazione sono due cose distinte ed entrambe necessarie, è ospite domani del Festival Filosofi lungo l'Oglio a Gardone Val Trompia (ore 21, chiesa di San Marco). Tema dell'incontro i diritti dell'infanzia e in particolare dei diritti negati dei bambini e delle bambine.
Ci rimane la speranza di un destino comune - intervista a Sergio Givone
Nulla sarà come prima? L'uomo è sempre uguale, nella sua miseria e grandezza. L'«immunità di gregge» produce disastri, perché umilia la nostra umanità
FRANCESCA NODARI «Con la filosofia è possibile battere odio e volgarità»
Cavaliere dell' «Ordine al merito della Repubblica Italiana» nel 2019. Assegnataria del «Premio Donne che ce l'hanno fatta» edizione 2015. Vincitrice del «Premio Donne Leader» nel 2012. Da anni Francesca Nodari raccoglie ciò; che semina. Il frutto dí una missione: portare avanti la crociata della cultura sostenendo con Filosofi lungo l'Oglio la sfida dei grandi numeri abbinati a una proposta che non cerca scorciatoie. Alto profilo filosofico, senza compromessi da spettacolificio. Una stagione via l'altra i risultati le hanno dato ragione. Eppure «all'inizio ci credevo solo io. Mi davano della visionaria».
Tornare a nascere - intervista a Silvano Zucal
Silvano Zucal è docente ordinario di Filosofia teoretica presso il Dipartimento di filosofia dell'Università di Trento. Lo studioso, volto noto nel panorama culturale laico e cattolico trentino, vanta una pluridecennale ricerca nell'ambito della filosofia della religione, come testimoniano i suoi saggi su Romano Guardini. Zucal però si è ritagliato un posto di riguardo a livello nazionale e internazionale grazie ai suoi studi intorno alla filosofia «dialogica», cominciando da Martin Buber, passando per Ebner. L'approdo al pensiero femminile è stato quasi inevitabile. Tra i suoi libri più originali possiamo citare Ali dell'invisibile, edito nel 1998 e aggiornato negli anni successivi, incentrato sull'angelologia soprattutto novecentesca.