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Noi, sicuri e fragili pronti all'azzardo di fronte alle scelte dell'esistenza
La nostra esistenza «è allo stesso tempo sicura e fragile». Ogni giornata può portare con sé «eventi attesi e sorprese», e siamo illusi quando crediamo di esserci garantiti una vita al riparo dai pericoli. Meglio allora, in qualche crocevia del percorso, scegliere consapevolmente il rischio: è la strada sulla quale ha invitato a incamminarsi David Le Breton, ospite l'altra sera di Filosofi lungo l'Oglio.
UNA CONOSCENZA MOLTO POCO CARNALE
Iperconnessioni. Lo smartphone è diventato un feticcio contemporaneo e il legame sociale è più un dato ambientale che un'esigenza morale. E la conseguenza è la scomparsa del desiderio
Il viaggio di Filosofi lungo l'Oglio fa tappa al Castello Guaineri
Appuntamento alle 21 a Roncadelle con il sociologo Le Breton. Domani a Villachiara ospite Franco Arminio
Castello Guaineri ospita il francese Le Breton
Giovedì alle 21, il suggestivo Castello Guaineri di Roncadelle, situato in via Roma 1, ospiterà un appuntamento imperdibile del Festival Filosofi lungo l'Oglio: la lectio magistralis di David Le Breton dal titolo "Esistere: tra forza e fragilità". David Le Breton, noto sociologo e filosofo francese, ci invita a considerare l'esistenza come una realtà ambivalente, sospesa tra sicurezza e fragilità.
Esistere, tra forza e fragilità: riflessione con David Le Breton
Il Festiva! Filosofi lungo l'Oglio prosegue con il programma 2025, fitto di appuntamenti: questa settimana sono quattro gli incontri in cartellone.
Cohen-Levinas e Le Breton, poetiche dell'assenza
Nella mancanza e nello smarrimento si apre la possibilità dell’incontro e dell’ascolto. Una riflessione sul senso profondo del volere e sul tempo frenetico della modernità dove diventa importante accettare il vuoto di sé per cercare la relazione
La fine del desiderio
Chi ha ucciso il desiderio? Se dovesse indicare un solo colpevole, l'antropologo e sociologo francese David Le Breton, 71 anni, punterebbe il dito sul killer più desiderato al mondo: lo smartphone. Il telefonino, con tutti i suoi complici: i social network e, più in generale, internet. Un'overdose digitale e letale. A un antropologo specializzato nelle rappresentazioni e nell'uso del corpo umano, non poteva sfuggire infatti la postura ormai prevalente nell'Homo sapiens: curvo sul portatile, sempre, dappertutto, fin dalla più tenera età. E analizzarne le conseguenze, anche estreme. «Noi entriamo - scrive - in una società spettrale ove, perfino nelle strade, gli occhi sono abbassati sullo schermo in un gesto di adorazione perpetua, e non più spalancati sul mondo circostante». E aggiunge: «Non abbiamo mai comunicato così tanto, ma mai parlato così poco insieme».
CREATIVITA E CAMMINO,ANTIDOTI ALLA VERTIGINE DELL'OBLIO DI SE STESSI
Ma una cosa so di certo: nella mia vita futura sarò un magnifico zero,rotondo come una palla». La dichiarazione di Jacob von Gunten,il protagonista dell'omonimo romanzo di Robert Walser, sembra intonarsi a una tendenza in atto nel mondo di oggi: del desiderio diffuso di diventare «uno zero», di «prendere una vacanza da sé stessi» e disertare ogniforma di legame sociale ha parlato l'altra sera a Iseo l'antropologo David Le Breton, ospite per la prima volta delfestival Filosofi lungo l'Oglio diretto da Francesca Nodari.
Le Breton e la scomparsa del desiderio
In piazza Garibaldi a Iseo stasera la lectio tenuta dallo studioso francese che si interrogherà sui dubbi dell'esistenza.