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Danielle Cohen-Levinas

Pensare è osare


«La storia non è un tribunale, piuttosto un palcoscenico dove soffiano venti contraddittori. Sarebbe bene fermarsi e tornare all'ascolto del tempo e delle sue ombre per dare nuova vita al presente».


Danielle Cohen-Levinas, filosofa e musicologa, si interroga sull'atto di osare nella vita. Esplora la tensione tra il rischio e la sicurezza, evidenziando l'importanza dell'esposizione all'esterno. In un'era segnata dalla psicosi dell'altro, propone una riflessione su un nuovo umanesimo, incoraggiando ad ascoltare la voce di Emmanuel Levinas. In questo contesto di crisi, la filosofia non solo pensa, ma spera, indicando una direzione etica centrata sull'Altro.

Osare o non osare? Conosciamo tutti questa domanda. In essa ci inseriamo in ciò che non può essere deciso, la possibilità di qualcosa che non possiamo controllare: una trasgressione ad una legge, ad una norma. Ma cosa sarebbe il mondo della vita senza questa apertura ed esposizione incondizionata all’esterno? Quale sarebbe il significato stesso di osare se la domanda non fosse più intesa come ciò che si apre a quello che arriva, a chi osa esporsi? Esposizione che fino a poco tempo fa era sinonimo di minaccia. Il covid - infatti - ha intensificato una certa psicosi dell’altro. Oggi, tuttavia, a distanza dalla tragedia dove sta l’umanità dell’uomo confrontata a questo ripiegamento nei confronti dell’altro e di fronte all’inflazione della paura dell’altro? Oggi dobbiamo forse osare un nuovo umanesimo? In questo contesto di crisi, in particolare dopo la pandemia e nell'attuale scenario di guerra, occorre forse far un passo di lato osando far sentire la voce di Emmanuel Levinas. Come un filosofo può osare? Non soltanto pensando, ma sperando, ossia sperare di ritrovare una direzione, una bussola, un significato. Mostrando che la nostra struttura soggettiva non sia né la paura, né la minaccia, ma immediatamente etica: comandata dal significato dell'Altro e cosi destinata subito a rispondergli. Siamo quindi soggettività responsabili per e dell'altro e non solo di noi stessi.

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