«Tracciare è esistere»: questo il titolo della lectio magistralis con cui Maria Rita Parsi chiuderà stasera la ventesima edizione del festival «Filosofi lungo l'Oglio», organizzato dall'omonima fondazione culturale, con la direzione scientifica di Francesca Nodari.
L'appuntamento è alle 21 al Lido Fontanì di Sarnico (ingresso libero); l'intervento della Parsi - psicoterapeuta, psicologa e scrittrice di fama internazionale, nonché madrina del festival - verterà sul valore e l'importanza dell' «actione creative», ovvero l'azione del creare lasciando traccia comunicativa di sé. «Tra i ricordi più belli di quando Maria Rita Parsi ero una giovane insegnante - anticipa Parsi - c'è il ricordo dell'amore, dell'entusiasmo, della gioia che mi hanno generosamente donato i miei allievi Down e la sensazione pace che nasce dalla diversabilità.
Poiché è la "diversabilità" cioè l'imperfezione che permette agli esseri umani, se lo accetteranno, di correggere, nella loro vita e nella loro personalità quei problemi che accendono i conflitti».