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Martedì, 01 Luglio 2025 17:30

«SIAMO FATTI PER DIALOGARE, NON ACCONTENTIAMOCI DI COMUNICARE»

Francesca Nodari Francesca Nodari

Dai cinque incontri della prima edizione ai trentuno della ventesima, distribuiti in 23 comuni, con il corollario di una ricca produzione editoriale. Una Fondazione con un prestigioso comitato scientifico e una sede stabile, dotata di auditorium per seminari e conferenze, inaugurata nel 2023 nell'azienda Le Vittorie di Villachiara da cui tutto è partito. Proprio alle Vittorie, la sera di venerdì 11 luglio, il festival Filosofi lungo l'Oglio celebrerà il ventennale con la proiezione del documentario «Quando la filosofia diventa contagiosa. Dal sogno alla realtà», che raccoglie voci e testimonianze delle passate edizioni.

Francesca Nodari, fondatrice e direttrice scientifica, è felice: «Tutti mi dicevano che nel nostro territorio questa idea non avrebbe attecchito, e io rispondevo "avete ragione fino a prova contraria". È stato difficile far capire cosa significasse fare filosofia, trovare le risorse per sostenere una manifestazione sempre più complessa. Ma quel lanciare il cuore oltre l'ostacolo è avvenuto perché ero fortemente convinta che questo progetto avrebbe avuto una vita lunga».

All'inizio di giugno, Nodari è stata nominata Ufficiale al Merito dal presidente della Repubblica, ultimo di molti riconoscimenti. Studiosa del pensiero di Emmanuel Levinas e allieva del filosofo tedesco Bernhard Casper scomparso nel 2022, è stato uno dei numi tutelai del festival -, nella rassegna è anche relatrice. «Esistere o sopravvivere» s'intitola l'intervento che terrà domani, mercoledì 2 luglio, alle 21 nella villa Presti di Ospitaletto (via Padana Superiore 1).

Francesca Nodari, di cosa parlerà?

Partirò dalla constatazione che, con l'avvento delle nuove tecnologie, le nostre esistenze sono cambiate radicalmente. Viene meno la relazione faccia a faccia, mentre basta guardarsi attorno per vedere i nuovi comportamenti: occhi fissi sullo smartphone, auricolari in mostra, trilli che avvisano di nuove notifiche. Cresce l'egocentrismo, si entra sempre di più nel circolo dell'autoreferenzialità assoluta: ci sono io e forse ci sono gli altri.

Scompare la dimensione dialogica...

Neghiamo quello che in filosofia è chiamato «apriori di correlazione», il fatto cioè che noi siamo da sempre in relazione con ciò che ci circonda e con l'altro. È una nostra dimensione costitutiva. Ma noi ci accontentiamo di contatti e coltiviamo una percezione errata della nostra corporeità, esibita e non vissuta. Ci pensiamo super performanti, mentre siamo esseri finiti, indigenti e mortali.

Da questa situazione scaturisce l'angoscia attuale?

L'angoscia del futuro, uno sguardo rivolto al passato o imprigionato in un presente fatto di rapporti virtuali; oltre a quella che il rabbino Jonathan Sacks chiama «solitudine pandemica», ritenendola una nuova forma di malattia sociale.

Come rispondere alla crisi?

Bisogna ritornare consapevoli del fatto che siamo sempre in relazione con gli altri e che non ci possiamo accontentare di comunicare, ma dobbiamo dialogare. Non c'è solo il tempo sincronico dell'orologio, ma anche un tempo diacronico. Levinas parla di «diacronia» per indicare un tempo «che scorre trasversalmente»: l'istante nel quale ci si accorge che accade davvero qualcosa, l'evento che ristabilisce la relazione, «la possibilità di vedere un volto dietro tutte le sue maschere».

Un tempo da riconoscere e coltivare...

Perché quel tempo divenga fecondo serve prendere consapevolezza di quanto sia importante essere in dialogo con l'altro. Se viene meno questa dimensione, noi stessi cessiamo di esistere come esseri umani dalle possibilità straordinarie.

Servono anche festival come il vostro?

Credo di sì. La filosofia rende amici gli estranei, crea una vera dimensione di comunità. Penso che il festival susciti questa necessaria gioia di ritrovarsi insieme. Sono molto orgogliosa di essere cittadina della Bassa, ma fin da giovanissima mi chiedevo perché noi dovessimo subire la condizione di essere cittadini di serie B, costretti ad andare in città per trovare ciò che ci interessava. Senza cultura, rischia di svanire un tessuto sociale importante: il festival porta una cultura dell'incontro e dello scambio. 

Le Video lezioni

Sul nostro canale youtube puoi trovare tutte le video lezioni del nostro Festival di Filosofia.