Per il prefetto di Brescia, Andrea Polichetti, intervenuto ieri mattina in piazza Loggia durante le celebrazioni della festa della Repubblica, è questo il significato del 2 giugno: «A quei principi democratici fondativi dobbiamo fare riferimento come alle fondamenta di una casa». Perché, ha detto il prefetto, «la forza della Repubblica è nelle sue radici: su quelle fondamenta poggia questa nostra casa comune e la sua capacità di unificare come da volontà dell'articolo 5 della Costituzione repubblicana. La Repubblica ha bisogno di una sempre nuova e puntuale consapevolezza dell'essenzialità delle proprie radici».
Valori. Radici democratiche richiamate anche nella ricorrenza della Strage di piazza Loggia del 28 maggio 1974: «Ci è stato ricordato dal capo dello Stato, nella sua dichiarazione, la reazione ferma e coraggiosa della città nel far prevalere libertà e democrazia quale risposta incontrovertibile alla violenza e all'eversione - ha ricordato il prefetto -. Gli interventi durante la commemorazione hanno poi tutti richiamato la necessità di accrescere il nostro status civitatis, attraverso l'azione di consolidamento delle fondamenta dell'edificio repubblicano, imprimendo una nuova spinta per la partecipazione alla vita democratica e, così, rafforzare l'impegno di cittadinanza attiva, italiana ed europea, di ciascuno».
A 79 anni di distanza dal referendum con cui gli italiani preferirono la forma repubblicana alla monarchia, la lezione del 2 giugno è chiara: «Rafforzare la responsabilità di tutti per attuare insieme nella forza coesiva dei principi della Costituzione, che valorizzano le nostre diversità, rendendo le comunità locali più forti, inclusive e capaci di affrontare le trasformazioni, incontrando i sogni e le speranze dei più giovani». Polichetti ha poi letto il messaggio ai prefetti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui il capo dello Stato ha ricordato come il referendum de11946 «coronò la lotta di Liberazione dal nazifascismo, di cui quest'anno ricorre 1'80° anniversario, e fu premessa della Costituzione».
Onorificenze. Accanto al prefetto e alle altre autorità cittadine e provinciali su palco in piazza c'era anche il nuovo questore di Brescia, Paolo Sartori, alla sua prima uscita pubblica in città. La celebrazione è poi proseguita nel salone Vanvitelliano in Loggia, dove sono state consegnate le onorificenze al merito conferite dal presidente della Repubblica a dieci bresciani, in una cerimonia allietata dagli interventi musicali della «Si può fare band», una formazione inclusiva che si è esibita anche al G7 della Disabilità. Sono stati premiati cittadini che si sono distinti per meriti nelle lettere, nell'arte, nell'economia, nella vita pubblica e nell'impegno sociale. Sette hanno ricevuto l'onorificenza di cavalieri: Roberto Bizioli di Scordìa, Antonio Cuzzoli, Giacomo Maiolini, Raffaele Martinelli, Marcella Orlando, Giorgio Pizzamiglio, Giancarlo Turati. La presidente della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio, Francesca Nodari, è stata insignita dell'onorificenza di ufficiale, mentre Pietro Begali e Carlo Castiglioni di quella di Commendatori. Prima della consegna delle onorificenze hanno anche giurato nel salone Vanvitelliano tre nuovi viceprefetti aggiunti in servizio a Brescia: Rossella Bucceri, Gabriele Giovannetti Melchiorri e Aaron Maria Pulcher.
Gli appuntamenti per la festa della Repubblica sono continuati nel pomeriggio in piazza Paolo VI: prima i Vigili del Fuoco hanno srotolato un grande tricolore dalla torre del Pégol, poi la banda cittadina Isidoro Capitanio si è esibita nell'inno di M ameli e, nel cortile del Broletto, ha tenuto un concerto che ha chiuso i festeggiamenti del 2 giugno bresciano.