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Marc Augé - La felicità ha un luogo?

Con un testo agile e che va dritto all’argomento, Marc Augé – uno dei più influenti antropologi del panorama contemporaneo – affronta il binomio felicità-luogo offrendo, al contempo, un’istantanea efficace del nostro presente. A partire dall’analisi dei vari cliché in cui, spesso, si è tentato di racchiudere la felicità – da quella intima e sedentaria di un cuore e una capanna a quella proposta dall’industria del consumo: viaggi, vacanze, cura del corpo, ricerca del partner, assicurazione sul proprio avvenire – Augé ricorda la sua celebre distinzione tra luogo e non luogo.

E lo fa precisando che anche laddove esistano le condizioni perché uno spazio possa essere detto lieu: «le relazioni sociali, i simboli che uniscono gli individui e la storia che è loro comune», non ne deriva necessariamente che esso sia uno spazio di felicità. Sono sempre gli individui che possono stabilire se e in che termini si tratti di una felicità presunta o reale. Certo è che l’imperversare di una libertà assoluta da parte del singolo e l’assenza di relazioni – ossia il venir meno del rapporto con l’altro – costituiscono la maggior minaccia ad ogni possibile perseguimento della felicità e del bene comune. Tra gli altri stereotipi in cui si tende a racchiudere la felicità v’è quello della fotografia, che immortala in uno scatto un istante che ci illudiamo di poter conservare come avviene nei grandi romanzi del XIX secolo: si pensi agli eroi stendhaliani ove il sentimento della felicità amorosa, l’ebbrezza dell’avventura, il movimento sono inevitabilmente associati a dei luoghi che evocano istanti di «piena durata»: terrazze, giardini, distese. Ma cosa resta oggi un mondo globalizzato, che corre sempre più veloce e che ci offre la possibilità di comunicare in tempo reale – a portata di click – di uno spazio che diventa luogo di incontro? Gli aeroporti, le stazioni, i centri commerciali sono spazi in cui si respira l’anonimato, così come le relazioni stabilite attraverso i social network sono promesse di relazioni. Gli internauti divengono cavalieri erranti del XXI secolo che non sanno cosa cercano, ma cercano. Un’attesa crescente che rischia di confondere il virtuale con il reale, mentre l’irreversibile processo di mondializzazione mette in scacco la «felicità sedentaria» del vecchio mondo che, spesso, rifiuta, i nuovi arrivati. Sono loro, secondo Augé, i migranti in fuga dalla sciagura, gli eroi contemporanei. E se la felicità individuale è debole e fragile, l’accoglienza, l’amore e l’amicizia restano le uniche condizioni per fare di un qualsiasi spazio un luogo di felicità.

Informazioni aggiuntive

  • il libro:

    Genere: Saggistica
    Collana: Granelli/Filosofi lungo l'Oglio - 1
    Formato: 110x155x4 mm - pp. 40 - copertina semirigida
    Edizione: 2011
    ISBN: 978-88-8486-472-7
    Prezzo: 5,00

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