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Bergamo e Brescia rinnovano il loro impegno congiunto per proseguire l'esperienza della Capitale Italiana della Cultura. Grazie a Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione della Comunità Bergamasca e Fondazione Cariplo è stato raccolto un fondo complessivo di 500.000 euro, equamente diviso tra le due città, che verranno destinati ad iniziative che si svolgeranno dal 1° luglio 2025 al 31 agosto 2026, coinvolgendo realtà del Terzo Settore già attive nella prima edizione. «Sono certo che questi progetti rappresenteranno un'ulteriore occasione di incontro e sviluppo per i nostri territori», ha dichiarato Mario Mistretta, presidente della Fondazione della Comunità Bresciana.
Da giovedì 5 giugno a venerdì 25 luglio torna il Festival Filosofi lungo l'Oglio, giunto alla sua XX edizione. Filosofi, studiosi e intellettuali di rilievo nazionale e internazionale si riuniranno, sotto la direzione scientifica della filosofa levi nasiana Francesca Nodari, per riflettere attorno al tema di questa edizione: Esistere.
I cani sono filosofi per natura. Parte da questa affermazione socratica, il libro appassionato di Mark Rowlands, professore di Filosofia all'Università di Miami, intitolato Filosofia del cane. Lezioni di felicità e saggezza dei nostri più fedeli compagni di vita. Traendo ampio spunto dall'esperienza personale con due pastori tedeschi e due incroci di lupo e malamute e confrontandosi con le idee dei principali pensatori dell'antichità e della modernità, Rowlands mette capo ad una vera e propria fenomenologia dell'universo canino.
Zone d'ombra. Massimo Cerulo si concentra su una parola apparentemente anacronistica nell'era digitale in cui si sa tutto di tutti.Eppure costituisce una condizione esistenziale dell'individuo,sia nel mantenerlo sia nel condividerlo Perché si costruiscono e si mantengonoi segreti? Quali responsabilità implicano per il soggetto che li custodisce? Come si configura l'interazionefra due figure chiave:quella del custode, ovvero di colui che detiene il segreto o al quale viene confessato e quella del testimone, che cerca di carpirne il senso? Sono questi, soltanto, alcuni degliinterrogativi che attraversano lo stimolante saggio di Massimo Cerulo intitolato, appunto, Segreto (il Mulino). Una parola apparentemente anacronistica, nell'era in cui si sa tutto di tutti, ma che in realtà costituisce una condizione esistenziale dell'individuo. Come ricorda Massimo Cerulo, alla base della relazione sociale stanno sia il diritto alla domanda sia il diritto al segreto: io posso sempre chiedere così come tu puoisempre non rispondere. Possiamo considerare il mantenere o il confidare un segreto come una delle abitudini ricorrenti dell'umanità. Eppure conservare un segreto, non condividerlo può risultare logorante: «L'essere umano non può sopportare troppa realtà, come scrive Thomas S. Eliot, dunque necessita dell'altra persona: qualcuno cui sussurrare, confidare, urlare una conoscenza che appare oscena oscena o scabrosa». Un segreto confidato genera un patto difiducia al quale, spesso, si dà il nome di amicizia. Se quest'ultima è considerata unaforma di socialità, il segreto assume i tratti di un nutrimento per una relazione amicale, ma anche quelli di un potenziale fattore distruttivo, nel caso in cui il segreto venga svelato. Cerulo richiama una delle antiche modalità su cui vergare i propri segreti: il diario. Attraverso il ricorso a questa pratica, da un lato, v'è una tendenza a rinchiudersi in sé stessi (sul diario si scrive in solitudine e in luoghi isolati come la propria camera); dall'altro, v'è la necessità di condividere con qualcuno quanto si è scritto per rendere meno greve il peso contenuto in quelle parole. Ma questo comporta esercitare un certo senso del pudore e del tatto da parte dell'amico, guardandosi dal non oltrepassare quel confine che preserva la relazione. Non a caso Georg Simmel loda la discrezione poiché consiste «nel fatto di tenersi lontani dalla conoscenza di tutti quegli aspetti dell'altro che egli non manifesta in modo positivo». Riepilogando le quattro definizioni che il vocabolario Treccani dà della nozione di segreto la primalo descrive come qualcosa che si tiene nascosto e non si rivela a nessuno, la seconda lo configura come una notizia che si confida e su cui si e obbligati a mantenere il silenzio, la terza indica il segreto come sinonimo di obbligo morale o imposto per legge di non diffondere una notizia, infine la quarta dentifica il segreto come il metodo o la procedura utilizzati da qualcuno per svolgere al meglio un'attività (il segreto di un mestiere) — il sociologo richiama alcune espressioni comuni quali: «avere un segreto sulle labbra», «portare il proprio segreto nella tomba», «essere nel segreto degli dei» (ovvero possedere le confidenze di persone importanti) per poi osservare come il sacramento…
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