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Proprio perché siamo di nuovo sull'orlo del baratro, la testimonianza su Auschwitz e un luogo come il Giardino dei Giusti inaugurato ieri mattina a Lograto (con un ulivo piantato al momento), «ci aiutano a capire quanto stermini di massa e genocidi siano concetti giuridici usati nei processi di Norimberga e nati dalla riflessione sulla Shoah. Strumenti che ci permettono di vedere e affrontare la guerra che "esce" dai suoi limiti militari».
Fare memoria grazie alla storia incredibile di due donne straordinarie. Ieri a Lo grato si è svolta una cerimonia per inaugurare il Giardino dei Giusti in piazza Lepidi e un cippo che celebra Tatiana e Andra Bucci, nate a Fiume, le più giovani sopravvissute all'Olocausto in Italia. Deportate ad Auschwitz vengono scambiate per gemelle e tenute in vita per essere usate come cavie per gli esperimenti condotti dal dottor Josef Mengele, riuscendo però a evitare le torture dei medici nazisti. Proprio la loro presenza in tale contesto ne fa dei testimoni cruciali sul funzionamento del campo di Auschwitz e sugli pseudo-esperimenti scientifici qui compiuti.
«I nostri cugini non tornarono da Auschwitz, Sergio fu torturato a 7 anni» La mamma ucraina disse loro nel campo: «Non scordate i vostri nomi»
Al parco Tarello una targa per tre bresciani che si sono opposti alle atrocità del nazi-fascismo
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