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Sabato, 07 Marzo 2015 13:51

Orzinuovi ha il suo Giardino dei Giusti

ORZINUOVI Ieri mattina, in fondo ai giardini pubblici di Orzinuovi, che si sono chiamati nella storia parco delle Rimembranze e parco Alcide De Gasperi, centinaia di studenti delle scuole elementari, medie e superiori, un nutrito «stormo» di sindaci guidati dal primo cittadino orceano, Andrea Ratti,

hanno ricevuto in dono quattro alberi dei Giusti, diventati fruttuosamente cippi creati abilmente da Luciano Rizzi e svelati sotto le bandiere tricolori d'Europa: i 7 giusti monaci trappisti, massacrati dal terrorismo islamico algerino; il cippo di Amneris Manenti, scoperto dal figlio Guido Levi, che ha narrato il coraggio della madre a salvare la famiglia Levi, sposando poi Gianfranco Levi, e ha parlato della genitrice evocando il nome del prof. Pancotto anatomopatologo dell'Ospedale civile di Brescia al tempo delle leggi razziali, primario, il quale tenne clandestinamente in servizio un «tale» dott. Gianfranco Levi, applicando quell'eroismo normale di cui ha trattato subito il sindaco Ratti in paertura di cerimonia. Quindi è toccato al dott. Misha Wegner scoprire il cippo del padre Armin, testimone del genocidio armeno, nel 1933 il primo tedesco a denun-ciare la persecuzione degli ebrei in Germania, botte, taglio della lingua, esilio. Infine il cippo dedicato a uno dei «capi» del martirio per averlo portato molto oltre la sua durata fisica e temporale, istruendolo con l'insegnamento della scrittura e di una personale e tragica interpretazione del dolore, Primo Levi. Per la cronaca, ieri era la Giornata europea dei Giusti, il giorno in cui le città migliori scelgono il posto adeguato per intestare ai Giusti Migliori le ore del loro tempo, e lo innaffiano della sorgente antica dei sapienti. Da quella sorgente scendono dai ghiacciai di ieri, superando boschi in fiammee incendi dell'anima, e sono i nostri odi, le guerre vissute e in prefabbricazione. Dopo l'intestazione ai Giusti nel Parco Tarello, l'anno scorso a Brescia, quest'anno, quella persona ricca di sentimenti di umanità e di filosofia, la dott. Francesca Nodari, con le sue truppe del Fare Memoria e dei Filosofi lungo l'Oglio ha scelto il posto della sua piccola grande patria, i giardini di Orzinuovi, i quali stanno quasi a mezzo tra la piazza veneziana e l'aia piazza della sua grande cascina delle Vittorie. Ha tifato per la responsabilità di questa terra, per la ricchezza di un natura che non ha mai abbandonato un seme e gruppi umani con i loro bei difetti, e pure capaci di begare e di non lasciare fuori tutto il lo¬ro egoismo dai portici e dalle barchesse alla fine si impegnano a fare memoria, a stare tra le prime file per disintegrare l'indifferenza e far sì che dal mercato del venerdi di Orzinuovi ai giardini pubblici arrivino persone diritte fino al Giardino dei Giusti, non solo le scuole lodevoli, non solo i sindaci, ma pure la «casta dei disoccupati», la «casta dei pensionati», la «casta degli intellettuali di zona», «la castissima dei malmostosi a tempo pieno». Per la semplice ragione che il dono della dott. Francesca Nodari è bellissimo, già storicizzato e molto impegnativo, unisce i monumenti della prima e seconda guerra mondiale, i morti di ieri e di adesso e consente un passaggio del testimone dai giovanissimi ai maturi. Ricordiamo che a Barco di Orzinuovi vi fu una comunità ebraica rilevante, che oltre l'Oglio, a 3 chilometri, fu stampata la prima Bibbia ebraica dalla famiglia Soncino, appunto a Soncino, e che qui, orceanamente e padanamente, amammo padani, terroni, islamici, buddisti e atei, fingendo di non amarli. Ora dormono qui, trappisti, ebrei, cristiani. Martiri. Buon riposo.

Informazioni aggiuntive

  • autore: Tonino Zana
  • giornale: Giornale di Brescia

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