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Sabato, 13 Settembre 2014 21:01

Chiara Saraceno: «Onora il genitore che davvero ti aiuta a crescere»

Sul comandamento «Onora il padre e la madre», rifletterà Chiara Saraceno, tra le maggiori sociologhe italiane, domani, sabato 13 settembre,alle18, in Piazza Grande a Modena nell’ambito del Festivalfilosofia quest’anno sottotitolato «Gloria».

Gloria è una nozione che ha subito delle mutazioni nel corso del tempo, legata in passato ai concetti di onore e rispetto, attualmente il termine sembra rinviare al culto della celebrità. Della gloria cosa resta oggi? In realtà «gloria» ha sempre avuto più di un significato. O meglio, i motivi che le danno luogo, che la fanno attribuire o riconoscere, possono essere diversi. La gloria poteva derivare da imprese, posizioni sociali, comportamenti differenti. Ciò che è cambiato, forse, è che oggi questi motivisi sono dilatati. C’è stata una sorta di democratizzazione, conseguenza della società di massa e danche delle nuove tecnologie di comunicazione.
Come sono cambiati oggi i rapporti tra le generazioni e tra genitori e figli? In che senso il comandamento in questione può essere considerato inattuale e deve essere ripensato?
Inattuale è la pretesa del rispetto e del riconoscimento dell’onore basato prioritariamente, se non esclusivamente ,su una posizione gerarchica e di potere. Continua ad essere attuale nei confronti dei genitori e di altri che abbiano avuto un ruolo importante e positivo nella propria crescita umana, come riconoscimento del debito di sé (aldilà dell’essere stati messi al mondo).Questo riconoscimento del debito di sé può andare oltre la semplice gratitudine e diventare una forma di onore reso, quando la generatività non si esprime nell’annullamento di sé nei figli, ma nella costruzione di spazi e opportunità per vite separate, anche se fianco a fianco.
La questione si complica nell’odierna società,ove è palpabile la fragilità dei legami e nella quale si assiste alla progressiva emersione di ciò che lei chiama nuove forme di famiglie...
Come ho detto, nei rapporti genitori-figli sia il riconoscimento del debito di sé, sia l’attribuzione di onore, avvengono se e in quanto si tratta di rapporti generativi.Ciò valesiaper i rapporti genitori-figli biologici, sia per quelli adottivi sia per quelli nati con ricorso a donatori. Si è genitori in quanto si assume responsabilità per un bambino, lo si accetta come figlio e lo si accompagna a diventare grande. Essere un genitore biologico non garantisce automaticamente questa capacità, anche a prescindere dai casi di abbandono vero e proprio. E nel corso della propria crescita ed oltre, accanto ai genitori (biologici o meno) si possono trovare altre persone che svolgono importanti ruoli generativi: una zia, un insegnante, il nuovo compagno della madre o del padre ,o altro ancora. Mi verrebbe da dire che fa parte delle capacità genitoriali riconoscere e persino favorire la possibilità di questo allargamento delle figure generative peri propri figli.

Informazioni aggiuntive

  • autore: Francesca Nodari
  • giornale: Giornale di Brescia

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