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Mercoledì, 12 Marzo 2014 20:44

Per il Civerchio un restauro da 5mila tasselli

Salita al Calvario del Civerchio Salita al Calvario del Civerchio

TRAVAGLIATO Protagonisti del restauro, partecipi del recupero.

A Travagliato è ufficialmente partita l’Operazione Civerchio, ovvero il restauro conservativo della tela «Salita al Calvario e deposizione» dipinta appunto da Vincenzo Civerchio intorno al 1490, e custodita all’interno della sagrestia nella Chiesa Parrocchiale. Rinnovata attenzione su questo vero e proprio tesoro della comunità è stata posta durante la rassegna Filosofi sull’Oglio dal professor Bernhard Casper, cittadino onorario di Travagliato,che ne ha illustrato le caratteristiche salienti, oltre che fornire nuovi interessanti spunti di lettura dell’opera.

L’originalità del progetto sta nel fatto che il Comitato Operazione Civerchio dà la possibilità ai cittadini di contribuire al restauro della tela: recandosi in canonica negli orari di apertura al pubblico (da lunedì al sabato, dalle 9 alle11e dalle 16 alle 19), sarà infatti possibile acquistare un pezzo del restauro. Una rappresentazionea grandezza naturale dell’opera è stata infatti posta sull’Altare della Santa Croce nella Parrocchiale, ricoperta da un velo suddiviso in tasselli di 9 centimetri quadrati. Un tassello costa 5 euro, ognuno potrà contribuire con quanto ritieneopportuno e con l’aumentare delle sottoscrizioni, cadrà il velo e l’immagine della tela restaurata sarà finalmente scoperta. I contributi superiori ai 10 euro potranno essere detratti dal reddito del sottoscrittore.

Quindi più si scopre, più conviene. Un modo per raccogliere fondi, un’opportunità per i travagliatesi di sentirsi parte integrante di un’operazione che punta a restituire al capolavoro dell’artista cremasco la brillantezza dei tempi migliori. Il costo dell’operazione è stato stimato in 5 mila tasselli, ovvero 25 mila euro. Mai cittadini non «compreranno » solo una parte del restauro: verranno anche realizzate una serie di ulteriori indagini storico-scientifiche per capire meglio il quadro e, sulla scia della lettura data dal professor Casper, penetrare appieno nei segreti di quello che,secondo Dante Daniele Buizza «è un patrimonio di tutta la provincia, ma noi abbiamo la fortuna di averlo qui, nel nostro paese.

In quest’opera è celata anche una parte della storia di Brescia. L’arte nelle chiese è sempre stata un libro aperto.Queste sono le opere che i nostri avi hanno osservato e ammirato per decenni, grazie alle quali hanno potuto comprendere il Messaggio, la parola divina». E proprio Buizza è uno dei motori dell’operazione sulla spinta della lectio magistralis tenuta dal professor Caspar, che Buizza e la sua Amministrazione avevano decisodi insigniredel titolo di cittadino onorario.

Soddisfatto anche il parroco don Mario Metelli: «È un’occasione per aumentare la sensibilità della popolazione verso la cultura, in particolare verso il nostro patrimonio artistico». Il progetto sarà realizzato in collaborazione con la onlus Santi Pietro e Paolo e portato avanti dalle restauratrici Annalisa Belloni e Carla Valzelli.

Informazioni aggiuntive

  • autore: Corrado Consolandi
  • giornale: Giornale di Brescia

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