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Mercoledì, 06 Marzo 2013 00:35

Nel parco Tarello fiorisce il «Giardino dei giusti»

Parco Tarello Brescia 2 Parco Tarello Brescia 2

C’è una straordinaria esperienza umana del secolo scorso, il Giardino dei Giusti di Gerusalemme per cui si batté Moshe Bejski, giudice israeliano. A raccontare le sue battaglie per realizzare uno spazio dove gli alberi siano piantati dai «giusti» di tutto il mondo è stato Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, il Comitatocui si deve il merito di aver ottenuto l’istituzione della giornata europea dei Giusti che il Parlamento di Strasburgo ha fissato il 6 marzo.

Domani,alle 11,anche Brescia inaugurerà il proprio Giardino dei Giusti,una porzione sud del parco Tarello, dove cippi e alberi faranno memoria di coloro che si sono battuti per la libertà e che si sono opposti ad ogni forma di totalitarismo, di genocidio e di persecuzione. La proposta brescian porta la firma dell’associazione culturale «Filosofi lungo l’Oglio», che ogni anno inserisce nel suo ventaglio di attività una sezione dedicata alla Shoah. Subito accolta dal Comune di Brescia, attraverso gli assessori Mario Labolani( Centro storico e Lavori pubblici) e Andrea Arcai (Cultura e Istruzione), ha la collaborazione della Casa della memoria, della consigliera di parità provinciale e del Comitato «La foresta dei giusti-Gariwo». Saranno commemorati Raphael Lemkin,giurista ebreo polacco che ha coniato il termine genocidio; Jan Patocka, filosofo protagonista della Primavera di Praga, morto per le violenze subite dal regime; monsignor Carlo Manziana, vescovo di Crema che durante la prigionia a Dachau portò aiuto ai compagni; Teresio Olivelli, testimone di una rivolta morale contro il fascismo fino al martirio.

E, ancora: Etty Hillesum, morta ad Auschwitz scegliendo di rispondere al male con il bene; Angelo e Caterina Rizzini,coniugi bresciani che salvarono la vita a Emma Viterbi Dalla Volta e al figlio Paolo sfidandole leggi razziali mentre il marito e il primo figlio morivano ad Auschwitz. A ricordare loro e loro «imprese», saranno illustri testimoni italiani, armeni, polacchi e cecoslovacchi. «Riteniamo importante rimarcare la peculiarità che caratterizza il Giardino dei Giusti di Brescia - ha spiegato Francesca Nodari, presidente de «Filosofi lungo l'Oglio»,affiancata da Anna Samuelli,cofondatrice di Gariwo -non solo onore alla memoria,ma ricordo forte di quelle figure della storia del pensiero che hanno contribuito con le loro idee e le loro azioni a contrastare la possibile tentazione idolatrica che cova in coloro, che opprimono e ledono la dignità umana. I cippi saranno monito permanente.Soprattutto per le giovani generazioni».

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