Filosofi lungo l'Oglio è un viaggio che intreccia natura e cultura e che da vent'anni offre occasioni di incontri e riflessioni che riguardano i più grandi temi della nostra esistenza sia come individui che come comunità in un tempo non facile da vivere e da comprendere. Titolo della serata ostianese 'La vita esposta. Orme attuali di alienazione e di emancipazione'. Interverrà Isabella Guanzini filosofa e teologa cremonese, docente presso l'Università di Linz e presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano.
Tra i suoi scritti, si ricordano: Il neognosticismo. I semi teologici di Francesco, San Paolo Edizoni (2019), Tenerezza. La rivoluzione del potere gentile (2017, nuova edizione 2025, Ponte alle Grazie), tradotto in tedesco e in spagnolo, e Filosofia della gioia. Una cura per le malinconie del presente (2022, sempre Ponte alle Grazie). «Ostiano conferma l'interesse nella forza di questa rassegna - spiegano gli organizzatori che offre a tutti, senza distinzione di età o formazione, occasioni autentiche e vere di riflessione, accessibili e profonde, in luoghi suggestivi come cortili, castelli e piazze lungo il fiume Oglio. È un invito collettivo a fermarsi, a pensare e a interrogarsi sul significato del vivere e del convivere, grazie al contributo di filosofi, psicoanalisti, antropologi e studiosi capaci di parlare al cuore e alla mente».
Giunto alla ventesima edizione il Festival è cresciuto di anno in anno sviluppandosi in partecipazione e importanza e attirando un pubblico sempre più variegato. Dai giovani agli adulti poiché tocca corde universali: quelle delle domande fondamentali, del bisogno di senso e del desiderio di comprensione di capire che è insito in ogni di noi.. Fornisce spunti preziosi per osservare la realtà con sguardi nuovi, approfondire temi complessi e coltivare il pensiero critico. In un'epoca in cui la cultura rischia di diventare spettacolo e consumo effimero, questa rassegna rappresenta un esempio virtuoso di cultura autentica: viva, elegante, partecipata e profonda.
Il festival - ideato e curato da Francesca Nodari - ha una specificità che lo rende diverso da rassegne analoghe. Grazie alla peculiarità del suo format, non dura solo tre giorni e quindi gli appuntamenti non sono concentrati. L'arco temporale supera infatti i 50 giorni, e sembra fare proprio il tempo lento della provincia. «Tempo prezioso specificano gli organizzatori - in cui ascoltare le lezioni magistrali dei pensatori, confrontarsi nei dibattiti che seguono gli incontri e, se così si può dire, far fruttare il tempo che separa un intervento dall'altro, per lasciare spazio all'antica ruminatio», una meditazione ulteriore. Il festival inoltre si snoda tra piazze, castelli, dimore signorili, cascine, sinagoghe, chic, se, auditorium, teatri: è il pensiero stesso a farsi nomade seguendo, idealmente, il percorso del fiume Oglio.