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Domenica, 11 Luglio 2021 14:42

Ilvo Diamanti a Timoline: «Man mano cresce la paura ci si affida al capo, ma...»

CORTE FRANCA. Ilvo Diamanti ha rischiarato l'altra sera la collina di Timoline di Corte Franca ragionando sulla «Democrazia sospesa» nel tempo sospeso della pandemia. La veste della democrazia durante la viralità di queste stagioni ha cambiato colore, spinta tra vita e morte, speranze e disillusioni, in un tempo indecifrabile nella durata e nell'intensità di interpretazione, immerso nel presente, vedovo dì futuro.

Il sociologo chiamato dalla presidente-direttore del Festival dei Filosofi lungo l'Oglio, Francesca Nodari salutati, lei e lui, dal sindaco Anna Becchetti, affezionata alla manifestazione ha riflettuto sul cambiamento della democrazia nella fase dell'emergenza. Intorno alla parola «insieme» si sono alleati Ilvo Diamanti, Francesca Nodari e Anna Becchetti: se non si ricomincia insieme, non si va da nessuna parte. Ed è l'apertura e la chiusura della riflessione del prof Diamanti.

Quell'insieme che può restituire un senso di democrazia completo, che attende un gruppo umano numeroso domani sera a discutere di «ricominciare insieme» alle Vittorie di Villachiara, e che è il sale dell'estate culturale in partenza di Corte Franca, All'Auditorium di Timoline si è stabilito l'accampamento di questo non piccolo esercito lombardo in viaggio dietro l'andatura decisa della presidente-direttore Francesca Nodari, agile a presentare e accompagnare i pensatori in un bel locus ambientale della Franciacorta. Sarebbe stato gradito ai filosofi di ogni tempo per un clima greco e romano su una terra mossa, in una quiete da passeggio pensoso. Qui, anche il sociologo Ilvo Diamanti, nei due passi per arrivare dalla piazza all'Auditorium, ha assaporato questa pendenza perfetta da agorà pre-montana e il Sebino a pochi chilometri e la sua relazione si è ossigenata del locus in cui è avvenuta: ambiente lindo, platea completa e distanziata. «La scelta di riflettere sulla "Democrazia Sospesa" spiega il prot Diamanti è causata dalla pandemia, la paura chiude la visione del futuro e, in mancanza di domani, la democrazia rimane sospesa. Le indagini fatte dicono di una richiesta di "democrazia del capo", di una bocciatura dei partiti e di una poco fiducia nel Parlamento.

Man mano è cresciuta la paura, proporzionalmente si è alzato l'indice di gradimento del capo». Virtù dissipate. Si pensa al rischio corrente, adesso che la variante di turno minaccia una brutale ripartenza: si ascolta Diamanti e si rivedono virtù giovani dissipate senza regole negli stadi, intorno ai maxischermi, su plateatici grossi come teatri, piazze anarchiche, spiagge in festa e pianure come spiagge, nude di regole. Ilvo Diamanti è un intellettuale particolarmente fedele alla Costituzione, attento a misurare i centimetri di fuori gioco tra regole e sregolatezze e questa 'za azione, sente ine e un 3ppure irte Democrazia Sospesa si è collocata proprio su questo crinale, nel cuore dei diritti fondamentali, il primo dei quali rimane il diritto alla vita. In pericolo o in assenza di vita non serve nessuna democrazia.

«Sono stato criticato dice il prof. Diamanti per aver dichiarato l'importanza della realtà, della partecipazione nella comunità, certo dell'importanza del virtuale tecnologico che però non restituisce il grado di relazione, non rompe con la solitudine e rischia, non bene usato, di esaltare quel senso dell'altro ormai ridotto a noi stessi, mentre prima, pensate un poco, l'altro era chi veniva da lontano. La democrazia può disperdere la sua sospensione se si riparte con una partecipazione vera, con il rilando dell'incontro, altrimenti rimaniamo a mezz'aria, con tanto presente di solitudine e un futuro neppure alla vista». Siamo ciechi, in un tempo in cui tutto può essere raggiunto e vissuto con una ricchezza di comunicazione mai esistita prima. F il paradosso di una sfida sotterranea tra umanesimo decadente e superbia scientifica. Forse è il rifugiarsi della persona nel proprio vuoto.



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