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Giovedì, 15 Ottobre 2020 01:04

L'inno alla fraternità del cardinale Zuppi piace anche ai filosofi

S.E. card. Matteo Maria Zuppi a Brescia S.E. card. Matteo Maria Zuppi a Brescia

"Odierai il prossimo tuo come te stesso" dell'arcivescovo di Bologna ha vinto il premio dell'associazione bresciana: una testimonianza che, in linea con la nuova enciclica del Papa, individua nella solidarietà la risposta alle paure dell'uomo contemporaneo.

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, vince la IX edizione del Premio internazionale di filosofia/Filosofi lungo l'Oglio con il volume Odierai il prossimo tuo come te stesso (Piemme). Mentre è in corso il festival, che ha scelto come parola chiave del 2020 "Essere umani", l'associazione filosofica guarda dunque alla parola e alla testimonianza di un religioso, voluto da Papa Francesco alla guida delle diocesi bolognese. Il riconoscimento intende premiare l'opera di uno studioso che abbia elaborato, attraverso il suo pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità.

Nelle parole della direttrice del festival, Francesca Nodari, la motivazione di questo collegamento fra mondo della filosofia e pensiero cristiano: «Nel libro che premiamo il Cardinale Matteo Maria Zuppi, come anche il coautore Lorenzo Fazzini, si sono distinti sviluppando in maniera peculiare alcuni temi e sentimenti fondamentali dell’essere umano: la paura, l’odio, il rancore e la fraternità, che è la leva dalla quale partire per costruire una società più umana, più equa, più giusta. Matteo Maria Zuppi titola il suo libro significativamente: Odierai il prossimo tuo, ossia ci mostra il ribaltamento del comandamento più importante che Gesù ci ha insegnato e della regola aurea: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. La nostra società soffre in una condizione di indifferenza verso il prossimo, per questo la nozione di fraternità non è soltanto la sola condizione che rende possibile vivere in maniera umana, ma è patrimonio imprescindibile anche di chi non professa una fede religiosa».

Ed è anche la Rodari a cogliere il collegamento fra premio, libro del cardinale e la recente enciclica del Papa Fratelli tutti: «Se dunque l’indifferenza è l’odierna malattia mortale, l’unico antidoto è la fraternità nozione cruciale, al centro della recentissima Enciclica di Papa Francesco, Fratres omnes. Che cosa fare, allora, dinnanzi all’insorgere di populismi e sovranismi che trovano il loro bersaglio nei migranti? Cosa fare dinnanzi all’odio? Cosa fare dinanzi alla povertà? La soluzione del problema, scrive chiaramente Zuppi, non è difendersi dai poveri ma lottare contro la povertà e, proprio come un cerchio che si chiude, la risposta è la fraternità perché non si può parlare di umanità senza fraternità. L’umanesimo, scrive Zuppi è l’identità più profonda del nostro vivere comune».

famigliacristiana.it

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