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Lunedì, 21 Settembre 2020 00:32

«Il pensiero non si ferma» «Essere umani»: sarà questo il filo rosso della rassegna che, per la prima volta, toccherà Brescia, Bergamo e Cremona

Brescia - «Filosofi lungo l'Oglio» non molla, al via la quindicesima edizione. Si è respirata un'aria di commozione, mista a una ferma voglia di ripartire, lunedì mattina, in una delle storiche stanze della Prefettura cittadina durante la presentazione dell'importantissimo festival.

Il 21 settembre il taglio del nastro con Umberto Curi a Lograto e a seguire una costellazione di appuntamenti che per la prima volta, oltre ai borghi lungo il fiume Oglio toccheranno tre città: Brescia, Bergamo e Cremona. A presentare la rassegna il presidente della fondazione Francesca Nodari, Stefano Simeone, capo gabinetto della Prefettura di Brescia, Samuele Alghisi, presidente della provincia di Brescia e il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono.

E' stato come se la manifestazione, che da anni sta avvicinando la filosofia a tantissimi cittadini, fosse sopravvissuta ad una battaglia riuscendo malgrado le difficoltà a sollevare, orgogliosa, la testa e ripartire con nuove consapevolezze e un bagaglio di esperienza ancora più consapevole. «Mi è sembrato, e lo dico onestamente, estremamente faticoso essere presenti quest'anno e dire che non ci saremmo fermati, ma ci siamo riusciti - ha commentato Nodari - Ringrazio coloro che hanno creduto nella manifestazione e i relatori che hanno voluto dire il loro sì a questo festival: se non si fa comunità, se non ci si mette insieme, soprattutto in questo anno così travagliato e difficile per ciascuno di noi per via della pandemia, non si possono raggiungere risultati come questo».

La parola chiave «Essere umani»
La scelta di questo tema è risultato fin da subito profetico, sebbene sia stato annunciato l'anno scorso, al termine della rassegna, come «assaggio» per l'edizione successiva. «Il festival ha scelto questo tema "Essere umani", mai come quest'anno un titolo simile è in piena simbiosi con quello che si è vissuto - ha commentato Simeone - Brescia è una delle città italiane con maggiore benessere, benessere sociale, un benessere che si vede; dall'altra parte è stata una delle città più colpite dalla pandemia. Tanto più si scompagina la realtà, quella realtà che tende ad ovattarci e a proteggerci tanto più ci dobbiamo porre domande: "Forse non è il caso di rivedere un po' tutto? Compreso la nostra posizione nei confronti del mondo esterno?". Spesso diamo per acquisiti tutta una serie di diritti legati all'" essere umani", tutte le volte che c'è un'eccezione, in questo caso necessaria all'intersecazione di questi diritti, allora ci allarmiamo. Rivedere e pensare il nostro modo di essere diventa fondamentale, e se me lo consentite, quando si tratta di pensiero serve qualcuno che ci dia il là, che non siano i soliti social, ma qualcuno che ci inizi e ci dia lo stimolo per pensare. Il primo passo potrebbe essere proprio questo festival, ecco perché vorrei ringraziare l'autrice di questi miracoli, Francesca Nodari».

La rassegna e il Covid
Scindere un'iniziativa del genere dal momento storico che si sta vivendo a livello globale è impossibile, soprattutto se a tirare le fila del festival sono 26 relatori e pensatori che esprimeranno il loro punto di vista. «Ci siamo trovati di fronte a questo clima di vulnerabilità, di "Patire insieme", che è anche il titolo della serata centrale dove daremo la parola ai primi cittadini di Brescia, Bergamo e Cremona» ha spiegato Nodari. Le tre città hanno condiviso un pesante fardello durante la pandemia e la tappa fondamentale della rassegna si svolgerà nella sede della Fondazione, a Villachiara, un appuntamento che ospiterà un confronto che non ha precedenti. «Credo che mai come quest'anno in questa edizione il tema dell'umanità, dell'essere umano, della solidarietà sia centrale. Fare i conti fino in fondo con la nostra vulnerabilità e con il nostro essere fragili e impotenti fa parte dell'"essere umani": quando le ambulanze sfrecciano, quando i dispositivi scarseggiano, quando vedi che i tuoi cittadini stanno morendo, quando i tuoi cari sono ricoverati e tu non li puoi neanche più salutare. Non si tratta di fare una narrazione che parli solamente del Covid ma è evidente che la filosofia serva per prendere, anche in questa situazione, del tempo per il pensiero, altrimenti rimarrebbe pura teoria».

Gi eventi cornice
Oltre ai classici appuntamenti quest'anno la Fondazione ha inserito mostre, incontri, concerti e installazioni sul tema dell'essere umano. Tra gli eventi la messa a dimora della «Panchina rossa» che gira attorno alla piaga del femminicidio a Orzinuovi con la testimonianza di «Pinky» vittima di violenza; un incontro, concerto con i ragazzi del Centro bresciano down Aps a Roncadelle, la mostra fotografica del centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli nel museo delle Mille miglia a Brescia e il laboratorio di Filosofiacoibambini alla biblioteca di Sarezzo.

Ouindicesina edizione
Il festival spegnerà 15 candeline in un clima inaspettato e unico, ovviamente saranno applicate tutte le norme per la sicurezza di relatori e partecipanti, al passo con i tempi anche l'idea di poter seguire tutti gli incontri streaming. «Credo che il tema scelto per celebrare i primi tre lustri del nostro festival sia estremamente rilevante, direi cruciale, in questa temperie culturale - ha concluso Nodari - Forse, travolti come siamo stati da una pandemia che ha ormai raggiunto dimensioni planetarie, è giunta l'ora di chiedersi che cosa è rimasto dell'umanità dell'uomo nella sua vulnerabilità e finitudine. Dinnanzi alla prova choc del Covid ciascuno è stato, in un certo senso, costretto a porsi le celebri e quanto mai fondamentali domande kantiane: "Che cosa posso sapere?", "Che cosa devo fare?", "Che cosa mi è lecito sperare?", che si concentrano in quella essenziale: "Che cos'è l'uomo?"».



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