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Venerdì, 11 Settembre 2020 04:09

Filosofi lungo l'Oglio Onore alla memoria di Amos Luzzatto

Amos Luzzatto Amos Luzzatto

Onorarne la memoria, «narrarne il nome, perché il suo ricordo sia di benedizione». La preziosa testimonianza di vita e pensiero lasciata da Amos Luzzatto, mancato l'altro giorno a Venezia all'età di 92 anni, è impressa anche nell'abbraccio a distanza della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio, con cui Luzzatto medico, biblista, scrittore e docente universitario, ex presidente delle comunità à ebraiche italiane e figura eminente per l'ebraismo italiano del dopoguerra aveva condiviso il suo percorso, come membro della giuria del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente.

Parole e riflessioni dalla voce di Francesca Nodari, direttore scientifico del festival.

ADESSO «il mondo culturale contemporaneo è più povero: ha perso uno dei suoi giganti, uno dei suoi fari, uno dei suoi grandi saggi... scrive Francesca Nodari -. Ho avuto l'onore di conoscere a fondo Amos, di intervistarlo, di trascorrere momenti indimenticabili fatti di insegnamenti continui e di irrinunciabili passeggiate peripatetiche, come Amos amava chiamarle. Egli è stato per me un Maestro, una guida, una persona tanto cara da poterla considerare un nonno».

TRACCE umane e professionali che hanno lasciato un segno profondo: «Ogni tentativo di restituirne un profilo esauriente sembra andare a vuoto», prosegue Nodari. «Suo nonno materno fu il grande Dante Lattes e suo trisavolo paterno l'esimio Samuel Davis Luzzatto, Amos è stato per quasi cinquant'anni chirurgo in vari nosocomi italiani, libero docente, scienziato, ebraista, presidente emerito della Ucei, studioso poliglotta; conferenziere di caratura internazionale ma anche come suggerì Giorgio Gomel l'ultimo uomo del Rinascimento' o, per dirla con il compianto Paolo De Benedetti, il 'Maimonide d'Italia'

E ancora marito, padre e nonno premuroso e sollecito, innamorato della sua famiglia, della vita e sempre assetato di conoscenza... Osiamo fare nostre le parole dello stesso De Benedetti: "Vorrei definire la presenza di Amos con le parole che Emmanuel Levinas scrive a proposito della lettura ebraica della Scrittura: 'Se un uomo non nasce, un senso non si rivela' ". Amos è nato»



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