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Martedì, 16 Luglio 2019 14:09

Burioni a Villachiara: «No vax, vi sfido. E lo Stato non tentenni»

Roberto Burioni Roberto Burioni

L’autore de «La congiura dei somari» a Villachiara per il festival «Filosofi lungo l’Oglio»: attacchi da chi non ha alcuna nozione di medicina.

Recentemente è venuto a Brescia incuriosito dalla mostra Gli animali nell’arte a Palazzo Martinengo: «Bella — commenta —. ma ancora più affascinante la parte romana, il Capitolium e l’antico decumano. C’ero già stato nella vostra città, solo delle puntate, ma questa volta la visita è stata più accurata. Brescia sa essere sorprendente». Roberto Burioni ritorna nella nostra provincia ospite del Festival Filosofi lungo l’Oglio.

Pesarese di nascita, medico, accademico e divulgatore scientifico, virologo del San Raffaele di Milano, un paladino, dunque nemico giurato del popolo no-wax, che nel recente passato l’ha bersagliato con post rabbiosi, Burioni è anche una twitstar, è infatti attivissimo sui social dove combatte la sua battaglia da influencer contro la disinformazione. Tra i suoi libri recenti, ricordiamo: Il vaccino non è un’opinione (Mondadori), La congiura dei somari. Perché la scienza non può essere democratica (Rizzoli) e Balle mortali. Meglio vivere con la scienza che morire con i ciarlatani (Rizzoli). Professore, viviamo nell’epoca della post-verità, del «primato della gente», delle bufale e delle fake news in rete…

Il titolo del suo intervento è: «I vaccini generano vita».
«Un’epoca sicuramente paradossale, la nostra. La ricerca scientifica ha cambiato le nostre esistenze, l’aspettativa di vita in Italia nel primo ‘900 era poco più di quarant’anni, ora ha superato gli 80. Pensi che ogni giorno la ricerca aggiunge sei ore in più alla nostra aspettativa di vita. Abbiamo vite più sane, più attive, migliori anche in età avanzate, ma tutto questo viene messo in discussione da persone che non hanno la minima nozione di medicina o di biologia, e pur non sapendo cos’è un virus e come funziona un vaccino, pretendono di asserire che ci sia un nesso tra vaccini e autismo, che i vaccini sono troppi, che le malattie guariscono da sole o grazie ai soli rimedi naturali, che le vaccinazioni obbligatorie servono solo ad arricchire le industrie farmaceutiche e quelli che sono sul loro libro-paga. È da anni che smonto tutte queste tesi bugiarde. C’è molto da fare per una corretta informazione. Quello che deve essere chiaro è che lo Stato non può tentennare tra scienza e superstizione».

Veniamo dall’illuminismo, ma sono tempi bui per la ragione.
«A colpire è l’atteggiamento irrazionale di queste persone. Il loro sembra una sorta di fanatismo pseudo religioso, dogmatico. Il nostro scopo è tranquillizzare gli altri, ma spesso, come allo stadio uno che grida c’è la bomba, scatena il panico. Certo, la scienza è imperfetta, le verità che ci offre sono sempre parziali. Però vale la pena fidarsi, perché l’alternativa è peggiore. Vaccinarsi non è un atto individuale, ma di responsabilità collettiva. Chi non lo fa, mette a rischio la propria vita e quella degli altri».

Come si fa a combattere i pregiudizi?
«Ci vuole pazienza, bisogna trovare il giusto linguaggio, alla fine la verità ha una sua forza per cambiare le cose. Una volta il medico non era contestabile, oggi internet procura molte illusioni e presunzioni di conoscenza. Io parlo e scrivo di vaccini ma soltanto perché ho avuto la pazienza di studiarli per trentacinque anni e non dieci minuti su Wikipedia. Su un argomento come la salute, è pericoloso se la verità ha la stessa dignità della menzogna. Ma pure io sono somaro! Sono somaro quando pretendo di dire la mia sull’idraulica. Internet è un mondo strano. Ci dà opportunità, ma mette tutte le voci sullo stesso piano, ma per la scienza è diverso. Come dice Piero Angela, la velocità della luce non si decide per alzata di mano».



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