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Martedì, 26 Giugno 2018 20:29

Filosofi lungo l’Oglio: anche a Rovato la rassegna filosofica sul “Condividere”

Stefano Zamagni Stefano Zamagni

Farà tappa anche a Rovato (martedì 10 luglio, ore 21.15 in Municipio) la tredicesima edizione del Festival “Filosofi lungo l’Oglio”, l’ondata di incontri gratuiti con esponenti di spicco del pensiero italiano e internazionale.

L’appuntamento di Rovato toccherà il tema “La condivisione in economia, oggi: utopia o ideale storicamente realizzabile?” con Gabriele Archetti, docente di storia medievale in Cattolica e presidente Fondazione Cogeme e l’economista Giancarlo Pallavicini, Accademico delle Scienze della Federazione Russa. I due dialogheranno con Stefano Zamagni, uno dei maggiori economisti contemporanei. Si è laureato nel 1966 in economia e commercio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e si è specializzato nel 1973 presso il Linacre College dell’Università di Oxford. Tornato in Italia, iniziò ad insegnare presso l’Università di Parma, ottenendo poi nel 1979 l’ordinariato di economia politica all’Università di Bologna. Nel 1991 divenne consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e successivamente membro della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.

Fra il 2007 ed il 2009 Zamagni è tra principali collaboratori di Papa Benedetto XVI per la stesura del testo dell’Enciclica Caritas in veritate.Il 9 novembre 2013 è stato nominato da Papa Francesco membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze. È membro del Comitato scientifico di numerose riviste economiche nazionali e internazionali e ha partecipato, in qualità di membro o di coordinatore, ai comitati organizzatori di convegni scientifici nazionali ed internazionali



“Condividere – spiega la direttrice del Festival, Isabella Nodari – è una scelta che intende prendere sul serio gli snodi nevralgici della nostra temperie culturale: il logorio del simbolico, la tendenza all’individualismo e alla chiusura quasi autistica da parte del soggetto, la complessità del presente nel quale non si fatica ad intravedere l’evolversi di un processo di grande mutamento, senza tuttavia poterne anticipare gli esiti ultimi, l’incessante incremento delle disuguaglianze, l’imperversare della tecnica e dell’uso dei mezzi di comunicazione che tradiscono una realtà altra da quella vissuta, l’avanzata della robotica, l’avvento del transumanesimo, un senso diffuso di paura e di insicurezza. Paura che genera incertezza, disorientamento, a volte rassegnazione, inversione di rotta che si manifesta in ciò che Bauman chiama ritorno al passato”.



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