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ISEO . L’Oglio sfocia nella sala Franciacorta dell’Hotel Iseo Lago. La geografia del fiume, nella sera presto di ieri, viene scombussolata per mettere ai piedi del pensatore Marc Augé il quarto premio internazionale dei Filosofi lungo l’Oglio.
A Marc Augé, antropologo ed etnologo di fama mondiale, la quarta edizione del Premio internazionale di per il libro: Les N ouvelles Peurs, Payot & Rívages, Paris 2013; Le nuove paure. Che cosa temiamo oggi?.
Mai come oggi il cibo si è affrancato dalla sua mera funzione «nutrizionale»: mangiare non significa più soltanto riempirsi la pancia, ma stimolare la mente e lo spirito attraverso un gesto che nella sua straordinaria semplicità riesce a intercettare traiettorie culturali apparentemente insospettabili.
PALAZZOLO. Per coscienza e convenienza, per salvarci di qua e di là, per stare e andarsene con la più sicura delle bisacce, dice il pensatore francese Marc Augé, grande etnologo e antropologo, sarà meglio «Nutrire l' umanità per salvare l'uomo». Una lezione, una estrema raccomandazione dettata, ieri sera, dall'abside di San Fedele a Palazzolo, accanto a Francesca Nodari, guida eccellente di questo decimo anno dei Filosofi lungo l'Oglio. Saluto gentile e ponderato, ormai storico, dell'assessore Gianmarco Cossandi, folla di sempre, ascolto rilassato per via di quel «Granello» di lezione stampato e curato da Nicoletta Rodella Massetti e dalla stessa Nodari.
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