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A mezzanotte inizia l'anno della Capitale I messaggi d'auguri speciali di artisti e operatori culturali: «Momento magico per tutti e un'occasione da sfruttare»
Vanessa Ferrari: «Se ci crediamo davvero, possiamo superare ogni ostacolo» Roberta Morelli: «Le cose stanno cambiando». Ninì Ferrari: «Iniziative indispensabili»
In quali termini è possibile stabilire un rapporto con la realtà oggettiva del tempo, senza essere condizionati dalla propria esperienza soggettiva? Come può il tempo scandire così intimamente ogni attimo della nostra esistenza, pur restando al di fuori di essa, nella sua irriducibile «alterità trascendente»?Sono questi gli interrogativi fondamentali, dai quali prende avvio il saggio di Emmanuel Levinas, intitolato Il tempo e l'altro, recentemente riproposto dalla casa editrice Mimesis, in una nuova edizione che si avvale di una preziosa e illuminante postfazione a cura di Francesca NodariAl volume raccoglie i testi di quattro conferenze, tenute tra il 1946 e il 1947, durante il primo annodi insegnamento al Collège Philosophique di Parigi, in cui il pensatore franco-lituano anticipa i risultati filosofici che saranno al centro delle opere successive, a partire da Totalità e Infinito, e che costituiranno l'orditura concettuale di tutto il suo pensiero. L'obiettivo dichiarato in questo volume è quello dimettere in discussione l'impianto tradizionale dell'ontologia occidentale, ritenuta incapace di salvaguardare l'intima identità del soggetto, da un lato, e la necessaria apertura all'evento dell'alterità, dall'altro.
Discernere la presenza di Dio che si manifesta quasi impercettibilmente, così insegna il messaggio del libro biblico I Re 19,12. È la divina `voce di silenzio sottile' percepita, fra tanti frastuoni, dal profeta Elia.
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