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Sabato, 27 Giugno 2015 15:21

Restaurata la Salita al Calvario, gli esperti: c’è la mano del Civerchio

«A volte si possiedono cose preziose senza averne la consapevolezza. Altre volte, pur sapendo di averle, le lasciamo nellapenombra,correndoil rischio di dimenticarcene». Le parole del parroco travagliatese don Mario Metelli descrivono alla perfezione il senso dell’operazione Civerchio, iniziata nell’aprile 2014 e conclusa in questi giorni, iniziativa che ha portato al restauro conservativo e alla ricollocazione della tela «Salita al Calvario e deposizione», attribuita a Vincenzo Civerchio.

Condizioni della tela.Un capolavoro che rischiava dinonessere adeguatamente apprezzato, sia per le condizioni in cui versava sia per il luogo in cuiera conservato,ovveronella sagrestia della parrocchiale. «Era giusto che tutti potessero ammirarlo nella chiesetta di Sant’Antonio, adiacente a quella dei Santi Pietro e Paolo - ha spiegato ieri don Mario presentandoi risultati -, i cittadini travagliatesi e non solo avranno occasione di godersi l’opera in tutto il suo splendore ».Con la presentazione,questa sera, dell’importante lavoro verrà poi consegnato e illustrato il libro, edito da Grafo e frutto di una collaborazione interdisciplinare, dal titolo «La Salita al Calvario ed il Civerchio a Travagliato» che darà conto dei risultati, delle ricerche e delle analisi rese possibili proprio dai lavori di restauro documentati dalle restauratrici Carla Valzelli e Annalisa Belloni. Il volume contiene poi gli interventi del professor Mario Marubbi, del professor Alessandro Volta e del professor Bernhard Casper, rispettivamentesui risultati della analisi artistica dei dipinti e sulla loro attribuzione; sulla struttura della parrocchiale nel 1400 (nella quale vennero collocati i dipinti) e sulla sua trasformazione nel 1500 e 1600primadi giungere alla attuale chiesa settecentesca; infine, sulla riflessione filosofica e teologica sui dipinti e sui messaggi trasmessi e proposti dall’artista. Iniziativa.Un progetto, quello dell’operazione Civerchio, interamente finanziato dalla generosità dei travagliatesi: i circa 49mila euro necessari all’intervento sono stati infatti donati da 244 privati e da 12 aziende. Questi nuovi studi hanno poi permesso di gettare luce su alcuni aspetti importanti: il quadro infatti manca di firma, alcuni dettagli rivelano però incontrovertibilmente la mano del Civerchio. In particolare, è stata individuato anche il contributo di Giovanni Antonio De Fedeli, cosa non insolita: verso la fine del quattrocento, quando presumibilmente il quadro è stato dipinto, lavorare in bottega era infatti piuttosto comune. L’ex sindaco Dante Daniele Buizza,unodei principali promotori dell’iniziativa, ha ringraziato il professor Casper, cittadino onorario di Travagliato, «che per primo si è accorto del grande tesoro che abbiamo in paese».

Informazioni aggiuntive

  • autore: Corrado Consolandi
  • giornale: Giornale di Brescia

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