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Mercoledì, 20 Giugno 2012 01:00

La dignità dei bambini, «alla radice dell’autostima»

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Come sarebbe un festival di bambini filosofi? Pieno di domande importanti, dice Maria Rita Parsi. Perché «i bambini s’interrogano continuamente; e se non gli dedichiamo uno spazio attento, in loro nasce il disincanto ».

La nota psicoterapeuta e scrittrice, anima della Fondazione Movimento Bambino, è la madrina del festival Filosofi lungo l’Oglio ideato da Francesca Nodari, dove anche quest’anno ha portato il suo contributo. Al pubblico che l’altra sera riempiva il cortile di palazzo Torri, a Nigoline di Corte Franca, la Parsi ha parlato della dignità dei bambini, «alla radice dell’autostima di ogni essere umano».

Era circondata da donne: Franca Pizzini, presidentedell’Associazione culturale Cortefranca; Elisabetta Rizzi, vice presidente della Fondazione Asm; Anna Becchetti, assessore alla Cultura del Comune; Anna Maria Gandolfi, Consigliera di Parità della Provincia di Brescia. E alle donne - ma anche ai maschi, invitati a essere più presenti nelle fasi iniziali della crescita - ha ricordato che «la dignità dei bambini comincia fin dal periodo prenatale: sono stati voluti o no, concepiti con amore o con rabbia? Nei primi mesi di vita il bambino assorbe l’ambiente circostante, sente il suo essere più o meno accettato.

Dice Aristotele: la dignità non è nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli. Questo devono sentire i figli: di essere amati, contenuti, riconosciuti». La dignità infatti «non è il risultato della buona educazione, ma una base sicura che ci si porta dentro e che fa ancorare alle scelte di valore». Nel 1989 l’Onu ha stilato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. La relatrice ne riepiloga alcuni punti,ancora sottostimati.Sono affermati il diritto alla protezione e alle cure necessarie al benessere del bambino, ma «quali investimenti vengono fatti oggi per l’infanzia e la famiglia? ». Ci sono il diritto al riposo e al tempo libero, all’istruzione,ad «avere una propria vita culturale»: «Quanti giovani ospitiamo, costretti a rinunciare alle proprie radici?».

L’articolo 17 auspica la divulgazione di «informazioni e materiali che hanno una utilità sociale e culturale per il fanciullo», mentre «in televisione dominano l’ intrattenimento e migliaia di immagini di violenza». C’è poi da garantire «un diritto speciale, ricordato dallo scrittore Daniel Pennac: quello alla lettura, ad avere un libro come compagno di viaggio che apre al mondo e alle idee».

A fine maggio la Fondazione Movimento Bambino ha presentatola «Carta di Roma», un manifesto che esorta all’«unica vera e ultima rivoluzione possibile», il ribaltamento in senso «bambinocentrico» della visione del mondo. Il primo punto afferma che «al centro della continuità della vita sul pianeta sono la procreazione e la genitorialità responsabili»: «Se pretendiamo di educare dobbiamo prima formarci, partendo dalla ricerca in noi stessi. La crisi di molte coppie comincia dopo la nascita del primo figlio: va coltivato il giardino della famiglia che nasce».

La procreazione responsabile «richiede di approfondire l’educazione alla sessualità e ai sentimenti: elementi che non vanno scissi perché mente, corpo e immaginario devono essere uniti». E la genitorialità responsabile impone «cambiamenti profondissimi, il dare alla propria vita una dignità che rispetti i tempi dei bambini».

La Parsi sa convincere. Si emoziona, s’alza e si risiede, incalza il pubblico e chiama per nome chi interviene. Cita il Vangelo: «Se nonvi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei cieli ».

E ripete la frase di Oscar Wilde che illumina la sua battaglia: «Una mappa delmondo che non preveda il Paese dell’ Utopia non merita neppure uno sguardo».

Le Video lezioni

Sul nostro canale youtube puoi trovare tutte le video lezioni del nostro Festival di Filosofia.