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Sabato, 23 Luglio 2022 00:54

Dai Filosofi lungo l'Oglio pensieri e azioni per contrastare la violenza sulle donne

Un momento dell'incontro a Villachiara Un momento dell'incontro a Villachiara

L'incontro. Alla cascina Le Vittorie, capitale dei "Filosofi lungo l'Oglio", una gran bella compagnia umana, solida di numeri e solida di ottime intenzioni, l'altra sera, ha ascoltato molte riflessioni istituzionali provenienti da un palco nella grande aia-piazza, in una notte di fuoco, in cui i pensieri si sono riuniti, anon disperdere la memoria della violenza contro le donne, a ragionare su come disperdere il seme di questa crescente aggressione, con quale strategia operativa e culturale battere l'efferatezza nei confronti di quel genere femminile indispensabile per creare e comporre creatività, in una comunità sempre più occupata da un disimpegno civile e da una tensione al rancore.

Il saluto del sindaco di Villachiara, Laura Bonfiglio, la vicinanza degli assessori villaclarensi e orceani, Roncali, Bulla e Lombardi.

Il titolo della serata è suggestivo, «In piedi davanti a una donna». Maria Rita Parsi è stata chiamata in videoconferenza e dice di «essere in piedi davanti a voi, ad ascoltare la vicenda dell'impegno femminile, lavoratrici in casa e fuori casa, di donne che danno forme allavita e fuori dalla vita. Da miliardi di anni siamo sottoposti al potere di dare la vita... Invio un messaggio di amore, per ricordare che l'amore non è un braccio di ferro, ma un abbraccio...».

Interventi. Il prefetto Maria Rosaria Laganà ricorda che «quando sono entrata in amministrazione c'erano due prefetti donna, oggi le prefette donne sono più dei prefetti uomini. Di passi ne sono stati fatti, superate delle barriere, Ero capo di gabinetto di Verona e avevo due bambini piccoli, e un dirigente mi diede fiducia. Non tutto è risolto, ci sono ambiti più complicati. Nel mondo del lavoro si perdono garanzie, e le donne soffrono per prime. La violenza sulle donne va affrontata in una coralità di impegno. Il ruolo del prefetto è di "facilitatore" e tutte le prefetture sono impegnate in questa lotta contro la violenza nei confronti delle donne. I numeri sono preoccupanti e molti numeri non sono registrabili. Esiste la questione di facilitare la donna offesa alla denuncia. Vanno messe risorse concrete, un'abitazione, la garanzia della sicurezza per le donne minacciate...».

L'onorevole Lucia Annibali, testimone eroica di una violenza maligna in cui il suo "non uomo" ha tentato di ucciderla, sfigurandola tramite un killer, invia un messaggio di condivisione e di collaborazione.

Anna Maria Gandolfi, consigliere di Parità regionale, dice che i numeri sono significativi, ma la distanza dallo zero è lontana, il viaggio culturale è difficile complicato quanto necessario. È importante che ci siano gli uomini in campo.

Maria Luisa Villa, giornalista, espone l'impegno a seguire e ad unire i corpi e le coscienze civili contro gli autori di tanti femminicidi.

E Francesca Nodari, leader di questo straordinario Festival della filosofia, riporta il suo dolore al centro dell'attenzione, per non dimenticare le molte origini del far male alla donna, non ultima «l'indifferenza violenta di un non padre».

Il ministro Elena Bonetti, assente più che giustificata per le note vicende politiche in corso, ha inviato un messaggio di condivisione e di amicizia al Festival Filosofi lungo l'Oglio, promettendo di esserci appena sarà possibile.

Perché la violenza contro le donne è ricomparsa in modo così deciso al centro dei "Filosofi lungo l'Oglio", in verità non essendo mai scomparsa dai radar della Fondazione della presidente Francesca Nodari. Perché, quel «Dire io», chiave di questa diciassettesima edizione, è fortemente collegato al movente della rottura di un patto tra uomo e donna, proprio per la ragione che l'esclusione dell'altro io fuori di te si inscrive nella componente di base per una procura di morte. Come ragiona, con molta convinzione, il giudice Elisabetta Canevini del Tribunale di Milano, per molti anni nella nona sezione che si occupa dei reati di prossimità e della violenza di genere.



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