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Sabato, 07 Novembre 2020 00:01

Memento per essere umani - La formula vincente di Francesca

Così vicini, così lontani «Les Amants» l'opera di René Magritte dipinta nel 1928 Così vicini, così lontani «Les Amants» l'opera di René Magritte dipinta nel 1928

Filosofi lungo l'Oglio si è appena concluso con un successo e già si pensa alla prossima edizione, dedicata a Eros e Thanatos «Solo la cultura ci salverà»

Festivai itinerante (23 i F Comuni coinvolti nelle provincie di Brescia, Bergamo e Cremona) e resistente anche all'avversa fortuna. È slittato dall'estate all'autunno, ha completato il suo ruolino di marcia nonostante l'incalzare della seconda ondata del Covid. Il Festival Filosofi lungo l'Oglio, un formai che è un landmark del territorio, non si è fermato e non si ferma: ha già aperto il cantiere per il prossimo anno scegliendo il tema intorno a cui verterà il dibattito: Eros e Thanatos.

Ma facciamo un passo indietro, torniamo al bilancio consuntivo dell'ultima edizione appena conclusa. Ne parliamo con Francesca Nodari, ideatrice e direttrice artistica. «Il Festival quest'anno ha compiuto 15 anni ci racconta -. E stata una edizione di cui conserveremo memoria per la sua eccezionalità. Siamo riusciti a garantire, sempre nel rispetto delle attuali norme sanitarie, i tre quarti del calendario in presenza, mentre l'ultima settimana si è svolta in streaming. Oltre che per la contingenza pandemica, ci ricorderemo anche per il successo di pubblico. All'incontro con Umberto Galimberti a Villachiara, in cui si parlava della marginalizzazione dell'uomo nell'età della tecnica, c'erano 70o persone, abbiamo avuto molti sold out. L'età media degli intervenuti è diminuita, c'erano molti giovani. E un dato incoraggiante».

I Dpcm del governo rispondono ai criteri della realpolitik. Per ridurre la mobilità sono stati chiusi i luoghi della cultura (teatri, cinema, concerti, spazi festivalieri...), che erano stati ligi alle norme ed erano risultati sicuri, come aveva appurato una indagine dell'Agis. La cultura è però sempre sacrlficabile. Verrà il giorno in cui la condizione di "essere umani" (proprio questa la locuzione chiave del Festival appena concluso) farà capire che la cultura ovvero sapere, conoscere ed emozionarsi sono una necessità vitale quanto quella economica?

«Senza fare polemiche e col rischio di apparire utopista (alludo all'utopia dell'educazione di cui parla Marc Augè), l'accanimento contro la cultura non è una buona logica, perché solo la cultura ci salverà, in quanto ci dà gli strumenti per leggere il presente. Le ultime statistiche dell'Invalsi, che denunciano il terribile indice di analfabetismo funzionale dei nostri ragazzi, sono inquietanti. La cultura, che per il senso comune viene inserita nell'immateriale o nell'iperuranio, è invece fondamentale per vivere, come l'aria che respiriamo».

Veniamo a Eros e Thanatos, il tema a venire, due pulsioni eterogenee ma sempre unite in un rapporto di interconnessione e interdipendenza, dal tempo dei miti greci a Freud. Come siete arrivati a questa scelta?

«Da sempre, durante il Festival, consultiamo i nostri relatori ospiti, proprio perché la filosofia è agorà, piazza aperta di dibattito, e mai come quest'anno c'è stata una convergenza di argomenti, di aree tematiche e di parole che ritornano. Amore e morte sono stati il sottofondo di ogni discorso. Ci teniamo attaccati alla vita ma siamo mortali. La morte fisica è ineluttabile e le statistiche della pandemia, con i numeri freddi, sono state implacabili».

Già, c'è la morte fisica, che è angosciosa di suo, e c'è poi la minaccia in questi tempi grami che defunga anche il pensiero.

«E uno dei pericoli più gravi. Emmanuel Lévinas aveva capovolto il significato standard di filosofia (amore della saggezza). Lui preferiva: saggezza dell'amore. In altre parole, dobbiamo farci carico di un pensiero e di una saggezza, che non sono quelli disincarnati e trascendentali, bensì quelli che ci aiutano a vivere il presente e la prossimità. Dai vari relatori partecipanti a questa edizione è emerso che la pandemia ci ha reso meno umani, più distanti e autoreferenziali. Questa è una emergenza culturale, non solo sanitaria».

Chi è. Francesca Nodari è presidente della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio e direttore scientifico dell'omonimo Festival. Laureata in Filosofia all'Università degli studi di Parma si è specializzata in Filosofia e linguaggi della modernità nell'Ateneo di Trento. Allieva di Bernhard C asper, nel 2019 è stata nominata Cavaliere al Merito della repubblica dal presidente Mattarella, è tra le vincitrici del Premio Donne Leader 2012, conferitole dall'Associazio ne internazionale EWMD e tra le assegnatarie del Premio Donne che ce l'hanno fatta edizione 2015. È autrice di numerose pubblicazioni



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