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Martedì, 15 Settembre 2020 06:42

Pensatori e filosofi tornano a solcare le acque dell'Oglio

la conferenza stampa a Brescia del 14 settembre la conferenza stampa a Brescia del 14 settembre

Umanità, umanesimo, umanitarismo. «Non solo una questione biologica di specie ma anche affettiva, di equità, mitezza, civiltà, generosità verso i simili». Nonostante le difficoltà, nonostante tutto, la rotta è tracciata e il ritorno non più un'utopia ma una certezza proiettata verso l'autunno: «Essere umani» è il tema chiave scelto come centro nevralgico attorno a cui ruoterà la quindicesima edizione del Festival Filosofi lungo l'Oglio, al via il 21 settembre secondo l'ormai consolidata formula itinerante che anche quest'anno, per ovvi motivi in leggera differita rispetto all'abituale declinazione estiva, vedrà protagonisti alcuni trai maggiori pensatori e studiosi contemporanei.

Italiani e stranieri, 26 in totale, chiamati a confrontarsi durante una serie di incontri serali con tappe nelle province di Brescia, Bergamo e Cremona (2.3 comuni coinvolti, compresi i tre capoluoghi). Alla luce di quanto accaduto nei mesi scorsi, la rassegna ideata e diretta da Francesca Nodari si carica dunque di un valore simbolico particolarmente intenso e significativo, in quanto espressione di esistenza e resistenz aculturale, di visione e condivisione, di rinascita e ripartenza.

ORGANIZZATO dall'omonima Fondazione, con l'adesione del Prefetto di Brescia e il Patrocinio della Provincia, il Festival è stato presentato ieri mattina in Broletto, dove la stessa Nodari (intervenuta assieme al sindaco Emilio del Bono e ai rappresentati delle varie istituzioni) si è soffermata proprio sul leitmotiv di questa edizione e sulle molteplici implicazioni ad esso legate: «Forse, travolti come siamo stati da una pandemia che ha ormai raggiunto dimensioni planetarie, è giunta l'ora di chiedersi che cosa è rimasto dell'umanità dell'uomo nella sua vulnerabilità e finitudine. Dinnanzi alla prova choc del Covid-19 ciascuno è stato costretto a porsi le celebri e quanto mai fondamentali domande kantiane: Che cosa posso sapere? Che cosa devo fare? Che cosa mi è lecito sperare? Che si concentrano in quella essenziale: Che cos'è l'uomo? Constatando il deflagrarsi inevitabile di una hybris che da tempo pervade l'uomo contemporaneo. Tracotanza che va di pari passo con un clima d'odio e di pericolosa indifferenza ove a emergere in tutta la sua urgenza è la lacerazione del simbolico e l'improcrastinabile centralità dell'Altro, con tutte le provocazioni che questi ci pone davanti agli occhi».

A DISCUTERNE, fino al 30 ottobre, alcuni nomi «storici» che si sono susseguiti negli anni fra cui Umberto Curi (protagonista della serata inaugurale sullo sfondo di Villa Morando a Lograto), Enzo Bianchi, Umberto Galimberti, Stefano Zamagni, Duccio Demetrio, Anna Foa, Francesca Rigotti, Haim Baharier, Massimo Cacciari, Silvia Vegetti Finzi e Maria Rita Parsi. E ancora, stimoli inediti e trasversali veicolati da Abraham Yehoshua, Roberta De Monticelli, Nicla Vassallo, Luisella Battaglia, Gustavo Zagrebelsky e Vittorio Lingiardi.



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