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Venerdì, 31 Maggio 2019 16:34

Al via la XIV edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio

In arrivo la XIV edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio, fondato e diretto dalla filosofa levinasiana Francesca Nodari, che si svolgerà, come di consueto in Lombardia,lungo il Fiume Oglio dal 4 giugno al 21 luglio 2019. Sempre in veste itinerante quest’anno il tema intorno a cui ruoterà l’intera edizione sarà quello del “Generare”. Un concetto che apre a una ricca serie di significati dai quali potranno nascere e fiorire molteplici approfondimenti, tra cui le implicazioni etiche che attengono la sfera dell’agire.

“Crediamo – dice Francesca Nodariche mai come in questa temperie storica sia necessario offrire una proposta culturale capace di fornire un nutrimento di ordine superiore. Questa è la missione del nostro Festival che si fa fecondo di riflessioni, di piste d’indagine e, in linea di continuità con le precedenti edizioni, il Festival quest’anno pone al centro un tema strettamente connesso all’esistenza di ciascuno”

A declinare il concetto di “Generare27 tra i maggiori pensatori e studiosi contemporanei, italiani e stranieri, che si confronteranno in un lungo e proficuo ciclo di incontri serali, aperti al pubblico, e che negli anni hanno sempre registrato un’affluenza crescente di spettatori.

Allacciandosi al tema del “Condividere”, al centro della passata edizione, il Festival vuole focalizzare la propria attenzione su quanto la società di oggi sia sterile, intrisa di incertezza, indifferenza e cecità morale, e quanto sia importante che la filosofia scenda in campo offrendo il proprio contribuito senza mai abbassare la guardia, in modo che la società non abbia paura di condividere e di accogliere. Riflettere sulla “generatività” vuol dire avvertire l’urgenza e la responsabilità di discutere di temi quali etica, bioetica e soprattutto solitudine, pregiudizio, dignità dell’altro, che riguardano ciascuno di noi, diventati dei consumatori anche nelle relazioni interpersonali. “Tendiamo a strumentalizzare gli altri e anestetizzare le relazioni” – dice Francesca Nodari – “viviamo in un mondo in cui vige la regola del Homo Homini Lupus”.

Fare un focus sul “generare” significa anche riflettere e capire le trasformazioni della società contemporanea, le utopie e i pregiudizi sociali. Si parlerà della generazione che ha vissuto le due guerre mondiali e la violenza dei totalitarismi, come anche di quelli nati dopo la guerra, nel boom economico per capire con occhio critico gli snodi della nostra società. Chiedersi cosa è accaduto negli anni 60 e 70 significa chiedersi cosa è avvenuto dopo con chi è cresciuto di televisione commerciale e reality show, ma anche cosa ha comportato il fiorire delle biotecnologie fino all’esplosione delle nuove tecnologie digitali e le derive dei social network.

Analizzare le declinazioni del “generare” è anche riflettere sulla forte denatalità che si registra non solo nel nostro paese ma in tutta Europa, nel Nord America e in Australia e che, di concerto all’impoverimento diffuso, ha messo in questione il ruolo della famiglia che diventa l’ammortizzatore principale degli effetti negativi provocati dall’abbassamento del welfare state, dalle crisi economiche e finanziarie e dalla mancanza di lavoro, soprattutto per i giovani.



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