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Mercoledì, 13 Giugno 2018 02:04

Bioetica e dialogo. Le prospettive di Sandonà a Soncino

Francesca Nodari e Leopoldo Sandonà a Socino Francesca Nodari e Leopoldo Sandonà a Socino

La bioetica come disciplina del dialogo possibile: è questa la bella provocazione lanciata da Leopoldo Sandonà, lunedì sera nel cortile della Rocca, tappa cremonese del festival filosofi lungo l'Oglio, diretto da Francesca Nodari. Il sindaco di Sonino, Gabriele Gallina, ha sottolineato la vicinanza dell'amministrazione alla kermesse che da tredici anni porta nei territori rivieraschi i maggiori pensatori contemporanei.

Il tema del festival è 'condividere'. Sulla possibilità di fare comunità, partecipare a una cultura della cura oltre che agli interrogativi dell'inizio e fine vita si è concentrato Sandonà, docente e vicedirettore presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Vicenza, oltre che membro della Facoltà Teologica del Triveneto.

Con sostanziosi e ripetuti riferimenti biblicoiteologici e citazione degli ultimi scritti di papa Francesco, Sandonà ha offerto alla platea una riflessione epistemologica sulla bioetica come sapere transdisciplinare, in grado di coniugare diverse discipline e di offrirsi come territorio di dialogo fra scienza medica, etica e filosofia. Non è un caso che la relazione di Sandonà abbia cercato di rispondere all'interrogativo del titolo: Condividere le scelte. Nuovi orizzonti per la bioetica?

In questo senso intenso e partecipato è parso l'invito del relatore a frequentare il pensiero dialogico, la possibilità di oltrepassare le dinamiche delle contrapposizioni che spesso e volentieri accompagnano mediaticamente i quesiti bioetici. E' in questo oltrepassamento del contrasto, del muro contro muro, che la riflessione sulla bioetica apre nuovi scenari, apre la necessità e l'Urgenza di partecipare gli interrogativi legati alla cura, alle possibilità offerte dal progresso della scienza medica, progresso che chiede di essere sostenuto da un sapere speculativo, da una riflessione condivisa, volta a migliorare la relazione dell'uomo con il mondo, in quel rapporto particolare che è il legame di cura. Insomma il pensiero di Leopoldo Sandonà è un pensiero costruito sull'apertura e sul confronto nel segno della consapevolezza che siamo una 'comunità di destino'.



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