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Mercoledì, 30 Maggio 2018 00:48

Al Festival dei «Filosofi lungo l'Oglio» la maratona di un pensiero nomade

La conferenza stampa La conferenza stampa

Condividere. I pensieri, le emozioni, le conoscenze. Il sapere. Questo lo spirito della tredicesima edizione del Festival Filosofi lungo l'Oglio diretto da Francesca Nodari e promosso dall'omonima Fondazione. Una «maratona del pensiero, che dal 5 giugno al 18 luglio si snoderà attraverso una quarantina di comuni compresi tra le province di Brescia, Bergamo e Cremona. Di stagione in stagione, l'Oglio «il nostro vegliardo» lo ha definito Nodari si trasforma sempre più in categoria dello spirito, per rimanere in tema, subendo metaforiche deviazioni che consentono di includere comunità e pubblici differenti, in linea con il valore di riferimento della condivisione.

Presentazione corale. Gli appuntamenti, tutti ad ingresso libero, sono stati presentati ieri in Prefettura dallo stesso prefetto, Annunziato Vardè e da Francesca Nodari. Con loro, moltissimi amministratori dei Comuni protagonisti del Festival. Insieme, consapevoli che «unendosi si fa comunità». Le lezioni magistrali saranno tenute da grandi nomi della filosofia nazionale ed internazionale che, con la loro partecipazione, suggellano qua- lora ne fosse necessario «che il Festival è un patrimonio di grande valore per la nostra provincia, che rivela una straordinaria capacità di coinvolgimento», come ha ricordato il prefetto Vardè.

Il bisogno di condividere. Le ragioni di una scelta sono scritte nelle pagine che precedono il fitto programma, frutto del lavoro del Comitato scientifico composto da personalità del calibro di Bernhard Casper, Piero Coda, Anna Foa, David Meghnagi, Francesca Rigotti, Maria Rita Parsi e Francesca Nodari nel ruolo di direttore scientifico. Si legge: «Condividere. Una scelta che intende prendere sul serio gli snodi nevralgici della nostra temperie culturale: il logorio del simbolico, la tendenza all'individualismo e alla chiusura quasi autistica da parte del soggetto, la complessità del presente nel quale non si fatica ad intravedere l'evolversi di un processo di grande mutamento, senza tuttavia poterne anticipare gli esiti ultimi, l'incessante incremento delle disuguaglianze, l'imperversare della tecnica e dell'uso dei mezzi di comunicazione che tradiscono una realtà altra da quella vissuta, l'avanzata della robotica, l'avvento del transumanesimo, un senso diffuso di paura e di insicurezza. Paura che genera incertezza, disorientamento, a volte rassegnazione, inversione di rotta che si manifesta in ciò che Bauman chiama "ritorno al passato"».

Un pensiero nomade. Il pensiero nomade che percorre per oltre quaranta giorni luoghi caratteristici della provincia, mutuando e riproponendo lo scorrere lento dei fiumi nel suo invito alla riflessione e all'ascolto, nella serata del 16 luglio si fermerà nel cortile della Pieve di Santa Maria Maggiore, al Castello di Erbusco (in caso di maltempo, al teatro comunale) per la cerimonia di proclamazione del vincitore della settima edizione del Premio internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente»

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