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Venerdì, 16 Giugno 2017 02:21

DONÀ: LA TROMBA SUONA LA STORIA DELLA FILOSOFIA

ERBUSCO. Suonare la filosofia, parlare la musica. Ormai ospite fisso, per la sua seconda apparizione nella XII edizione del festival Filosofi Lungo l’Oglio, Massimo Donà ha presentato l’incontro dal titolo «Conoscere, toccare».

Mercoledì sera il filosofo veneto si è esibito nella sala del Teatro Comunale di Erbusco insieme al proprio trio jazz, completato da Michele Polga al sax e Davide Ragazzoni alla batteria, compagni di viaggio di lungo corso. Come suggerito dal titolo, «Conoscere, toccare» è stata un’esplorazione del tatto quale fonte sensoriale di conoscenza. Tra riflessioni dei grandi pensatori e brani estratti dall’ultimo album del trio, «Il Santo che Vola», Donà ha guidato il pubblico in un breve percorso attraverso la storia della filosofia, alla scoperta dell’unione intima tra «prendere» e «comprendere». Si parte dall’antica Grecia, con il pensiero di Plotino, accarezzato dal sax; su una melodia dalle striature vagamente orientali – sarà lecito ricordare Averroè? – vengono chiamati in causa Aristotele ed il «De Anima». Luce e illuminazioni. Seguono Kant, l’empirista Hume e una tappa nell’Illuminismo, con la «Lettera sui sordi e muti» di Diderot. Hegel evoca spunti di free – jazz, introducendo l’epoca contemporanea con «Massa e Potere» di Elias Canetti e le suggestioni di Michel Foucault, il proprio corpo come punto di riferimento universale. Contatto. Istrionico e ironico, dietro al suo Borsalino bianco Donà è filosofo, musicista ed interprete: parla sviscerando riflessioni complesse con leggerezza, giocando con espressioni e timbri, modellando la parola su sassofono e batteria; dialoga con la stessa naturalezza quando appoggia le labbra alla tromba. Scherzosamente, provoca il pubblico azzardando: «Meglio la musica della filosofia». Ma mentre strumenti e voce, note e parole diventano tutt’uno, le due si toccano davvero.

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