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BENVENUTI NELL'ERA DEL PHONO SAPIENS
Mondi digitali. Le piattaforme social non sono in grado di rimuovere il vuoto narrativo attuale Postare, mettere like, condividere amplifica il disincanto senza generare empatia e vicinanza
La drammatica attualità dei profughi
Arianna Arisi Rota crea un paragone fra «I profughi di Parga» (1823) di Francesco Hayez e la condizione di milioni di persone che fuggono dalle loro terre
Secondo i dati del rapporto dell’UNHCR riferiti alla metà del 2022, si contano oltre 89 milioni di persone nel mondo che hanno abbandonato forzatamente la loro abitazione. Una persona su 78 sulla terra è stata costretta a lasciare la sua casa. Il 69% proviene da soli 5 Paesi: Siria, Venezuela, Afghanistan, Sud Sudan, Myanmar. Il 41% sono bambini.
LA PAURA È GIANO BIFRONTE E HA ANCHE MOLTI OCCHI
Psicologia sociale. Roberto Escobar scandaglia tra le pieghe della nostra umanità, partendo dai classici per arrivare a Don Chisciotte, Roosevelt fino ai fratelli Grimm e alla novella di Straparola, «Flamminio»
Le Vittorie: tra agricoltura e filosofia
Il sogno si è realizzato. Una ex stalla di cavalli è diventata la sede di una Fondazione che promuove la filosofia. Un luogo dell'agricoltura come Le Cascine Le Vittorie di Villachiara è ora la sede della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio con un auditorium dotato di tutti i comfort tecnologici utili per conferenze, seminari ed esposizioni.
«Le Vittorie: tra agricoltura e filosofia»: una riflessione attraverso i secoli dalle origini alla nota avventura di Filosofi lungo l'Oglio
La cascina Le Vittorie avvolta nella nebbia è ancora più suggestiva. La sede della Fondazione filosofi lungo l'Oglio lunedì sera è stata doppiamente protagonista ospitando la presentazione di un libro proprio a lei dedicato. «Le Vittorie: tra agricoltura e filosofia» è l'ultima fatica letteraria della presidente della Fondazione Francesca Nodari, in cui ha raccontato l'avventura di Filosofi lungo l'Oglio, e dello storico locale Paolo Zanoni, che ha ricostruito la lunga storia della cascina dai sui albori.
«Qui,dove si lavorava la terra, coltiviamo il pensiero di cui in tanti ora hanno fame»
Francesca Nodari, anima del festival Filosofi lungo l'Oglio, parla del rapporto tra «coltura» e «cultura»
La Cascina Le Vittorie non è solo un luogo, circondato dai campi, ricco di storia e di tradizioni. È anche l'emblema di un legame fra «natura» e «cultura», a richiamare quella fatica del vivere e del procurarsi il cibo quotidiano, che in qualche misura può essere assimilata alla tensione dell'uomo nella ricerca costante della conoscenza. In fondo, la parola «cultura» deriva dal latino «colere», che significa «coltivare» e che, lo evidenziava Cicerone, si riferisce tanto ai campi, quanto alle amicizie, alle virtù e agli studi.
QUEL «SAPERE» CHE HA SENSO TRASMETTERE
Cosa ce ne facciamo del sapere che abbiamo avuto in sorte? Come lo possiamo trasmettere a chi verrà dopo di noie, soprattutto, possiamo azzardarci a farlo o è meglio che siano i nostri discendenti a scoprire quello che sarà a loro utile e quello che, invece, dovranno accantonare? Sono questi gli interrogativi cruciali che attraversano il denso saggio di Alessandro Carrera, professore di Italian Studies and World Cultures and Literatures alla University of Houston.
NOI VECCHIGIOVANI, ABBASTANZA RIDICOLI
Massimo Mantellini indaga sulla fenomenologia dell'anziano su Internet che assomiglia ad una versione imbrunata del «flàneur» impegnato a muoversi veloce nella rete
Rivitalizzare il concetto di libertà
E' percorsa da un interrogativo costante e urgente l'ultimo lavoro di Massimiliano Valerii, direttore del Censis e fine saggista, Le ciliegie di Hegel: a cosa serve la libertà se il progetto della modernità dichiara bancarotta? Secondo l'autore questo dubbio è il virus in cui le democrazie si logoreranno nei prossimi decenni.
LA CURA DELLA GIOIA CHE ALLONTANA LA MALINCONIA
Viviamo in un presente triste, angosciato, quasi pietrificato. Urge l'intervento di un nuovo Perseo che tagli la testa della Medusa e trasformi come narra Ovidio le serpi in coralli. È uno degli imperativi questo che scaturisce dal nuovo saggio di Isabella Guanzini: la studiosa mostra un'acuta capacità d'indagine del nostro presente muovendo da una farmacologia negativa, alla Derrida, per giungere alla sua messa in discussione.