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Martedì, 10 Febbraio 2015 16:56

L’IMPERATIVO DEL DIALOGO

«L’ antisemita è l’uomo che vuole essere roccia spietata, un torrente furioso, fulmine devastatore: tutto fuorché un uomo»

J.-P. Sartre, Réflexions sur la question juive

Si chiude con l’intento profondo di rilanciare e rafforzare il dialogo ebraico-cristiano il ciclo di lezioni magistrali della IV edizione del Festival Fare memoria, che si concluderà il 6 marzo prossimo nel Parco Alcide De Gasperi di Orzinuovi con l’istituzione di un nuovo Giardino dei Giusti, dopo quello inaugurato nel Parco Tarello a Brescia nel 2013, ovvero nel primo anniversario della Giornata Europea dei Giusti.
A riflettere sulla Sfida del dialogo-ebraico cristiano, giovedì 12 febbraio, alle ore 18, nella Chiesa S. Giorgio, in via Gasparo da Salò a Brescia – saranno Mons. Gianantonio Borgonovo – Direttore della Veneranda Biblioteca Ambrosiana e della Classe di Studi sul Vicino Oriente nonché finissimo teologo, esegeta e arciprete del Duomo di Milano – e Vittorio Robiati Bendaud – giovane studioso e membro del Consiglio direttivo dell’iniziativa “dialoghi a due voci” e del Consiglio direttivo dell’Amicizia ebraico-cristiana di Milano “Carlo Maria Martini” – che sostituirà, essendone l’assistente, Rav Giuseppe Laras impossibilitato a partecipare all’incontro per motivi di salute. «Per concludere: interrogare ancora – verrebbe da dire riprendendo le parole con le quali Levinas intitolò un Suo celebre saggio raccolto in Dio, la morte e il tempo. E crediamo – ha dichiarato il direttore scientifico, Francesca Nodari – che il modo migliore per farlo sia duplice: per un verso, tenere ben presente la distinzione tra memoria e ricordo, per l’altro, dare corso ad una massima dei Padri: “Non spetta a te portare a termine il lavoro, ma non sei nemmeno libero di sottrartene”. Per quanto concerne il primo punto crediamo che abbia colto nel segno Donatella Di Cesare, allorché meditando sulla Shoah (cfr. Aa.VV. Il pensiero ebraico nel Novecento, a cura di A. Fabris, Carocci, Roma 2015), così scrive “se la memoria è lasciata alla spontaneità dell’individuo, il ricordo è affidato alla comunità che si costituisce osservandolo.
L’imperativo shamòr, ‘osserva!’, è rivolto a chi, pur non avendo vissuto gli eventi, ha la responsabilità di osservarne il ricordo. In tal senso perde rilievo la questione posta dalla fine dell’‘era del testimone’. Praticare il ricordo vuol dire richiamare nel presente il passato in vista del futuro. Il racconto è già un riscatto, la storia è già riparazione”. Di qui il secondo elemento che, a nostro avviso, è da leggersi in stretta continuità col primo: la transitività della memoria implica non solo la responsabilità del ricordo, ma il farsi carico, nella nostra stessa fatticità storica, dell’imperativo del dialogo fino a farci perdonare il nostro essere da altri poiché come dice la Mishnà: “le colpe dell’uomo verso Dio sono perdonate nel giorno di Kippùr; le colpe verso gli altri non gli vengono perdonate nel giorno di Kippùr, se prima non abbia placato l’altro” (Yomà 9). Solo così potremo, nel nostro difficile presente, prendere davvero sul serio il tempo».

CHI È GIANANTONIO BORGONOVO

Ordinato presbitero per la diocesi di Milano da Giovanni Paolo II il 24 giugno 1979, dopo il baccellierato conseguito presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale, si specializza presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma e l'Università Ebraica di Gerusalemme. Ha ottenuto il Dottorato in Teologia nel 1995. È stato docente dal 1983 al 2010 presso la Sezione Parallela della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale nel Seminario arcivescovile di Milano e dal 1991 presso la Sede centrale di Milano. Dal 1985 al 1991 ha insegnato presso l'Istituto superiore di scienze religiose di Milano. Dal 1999 è incaricato di Lingua Ebraica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel 1990 ha fondato l'edizione italiana della rivista «Il Mondo della Bibbia» che ha diretto fino al 1995. Il 10 dicembre 2014 è eletto Presidente della Fabbrica del Duomo di Milano. È Dottore Ordinario a vita della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, all'interno della quale ricopre gli incarichi di Direttore della Biblioteca e Direttore della Classe di Studi sul Vicino Oriente. È uno studioso di vasta erudizione infatti, nel campo esegetico, è stato l'iniziatore dello studio del libro di Giobbe mediante il metodo critico dell'analisi simbolica. Il 2 dicembre 2012, il card. Angelo Scola lo nomina arciprete del Duomo di Milano e il 9 dicembre successivo, durante la celebrazione eucaristica della quarta domenica d'avvento ambrosiano presieduta dall'arcivescovo, inizia il suo nuovo ministero. Fa parte del Comitato scientifico dell’Amicizia ebraico-cristiana di Milano “ Carlo Maria Martini”. Tra le sue opere ricordiamo: Tôrah, Testimonianza e Scrittura: per un’ermeneutica teologica del testo biblico, in: G. Angelini (cur.), La rivelazione attestata. La Bibbia fra testo e teologia. Raccolta di studi in onore del Cardinale Carlo Maria Martini Arcivescovo di Milano per il suo LXX compleanno (Quodlibet 7), Glossa, Milano 1998, pp. 283-318; "Di chi parli o veggente di Giuda?". I canti del Servo all'interno del contesto simbolico del secondo Isaia, P.M., Varese 1999; "Genesi" in: I libri di Dio. I. La Bibbia. Genesi e gli altri libri del Pentateuco, Mondadori, Milano 2000, pp. 13-101; "Giobbe" in: I libri di Dio. III: La Sapienza di Israele, Mondadori, Milano 2000, pp. 17-89; Siracide, in I libri di Dio. III: La Sapienza di Israele (Oscar Varia), Arnoldo Mondadori Editore, Milano 2000, 453-558; Una proposta di rilettura dell’ispirazione biblica dopo gli apporti della Form- e Redaktionsgeschichte, in: L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa. Atti del Simposio promosso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (Roma, settembre 1999) (Atti e Documenti 11), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2001, pp. 41-63; Dio-Legge-Popolo. Il Deuteronomismo come attuazione “ideologica” di un rapporto di esclusività, in S. Barbaglia (a cura di), Deuteronomismo e Sapienza: la riscrittura dell’identità culturale e religiosa di Israele. Atti del XII Convegno di Studi Veterotestamentari (Napoli, 10-12 Settembre 2001), «Ricerche Storico Bibliche» 15,1 (2003) 25-64; La memoria fondatrice. Storia e ideologia, identità e costituzione di un popolo. Il caso della “ricapitolazione” deuteronomica, «La Scuola Cattolica» 133 (2005) 327-354; (con P. Gironi), Il mondo della Bibbia (Immagini e Parole 12), Paoline Editoriale Libri, Milano 2006; Genesi e ricezione della costituzione conciliare Dei Verbum, «Teologia» 31 (2006) 146-172; Profezia della shabbat e compimento della domenica, in A. Torresin (a cura di), Il giorno di Dio e degli uomini. Domenica ed Eucaristia (Strumenti per il Lavoro Pastorale), Editrice Áncora, Milano 2006, pp. 43-78. Bibbia e Mito, «Communio. Rivista Internazionale di Teologia e Cultura», 218, (2008), pp. 17-29; La carne e il sangue e la tenerezza di Dio. Riflessioni bibliche, in Il corpo, a cura di S. Biancu - G. Pugliesi (Teologia e Saperi 5), Cittadella Editrice, Assisi 2009, pp. 21-48; Il comandamento «Onora il padre e la madre» nella prospettiva biblica, in Onora il padre e la madre. L’autorità: rimozione moderna e significato cristiano, a cura di A. Montanari, Glossa, Milano 2012,pp. 9-43; La retribuzione alla prova della Scrittura, «Munera» 2 (2012) pp. 9-22; Lettura esegetica di Genesi 1-11: tradizione, redazione, narrazione, in "In principio...". Origine e inizio dell'Universo. Atti del Convegno. Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, 5-6 aprile 2011, a cura di S. Lanza (Scienze Religiose. Ricerche), Vita e Pensiero, Milano 2012, pp. 29-55; (con Collaboratori), Torah e storiografie dell'Antico Testamento (Logos. Corso di Studi Biblici 2), ElleDiCi, Leumann TO 2012.

CHI È VITTORIO ROBIATI BENDAUD

Vittorio Robiati Bendaud è laureato in filosofia ed è da molti anni assistente e collaboratore di Rav Giuseppe Laras – per oltre venticinque anni Rabbino capo di Milano, docente emerito di Storia del pensiero ebraico all’Università Statale di Milano, presidente onorario dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia nonché Rabbino capo di Ancona e presidente del Tribunale Rabbinico del Centro-Nord Italia e del Comitato scientifico della Fondazione Maimonide di Milano. Vittorio Robiati Bendaud coordina le attività della Fondazione Maimonide e del Tribunale Rabbinico del Centro-Nord Italia, fa parte del Comitato Scientifico dell'iniziativa "dialoghi a due voci" ed è Segretario del Consiglio direttivo dell’Amicizia ebraico-cristiana di Milano “Carlo Maria Martini”, fortemente voluta, tra gli altri, da Rav Giuseppe Laras. Giovane studioso, da circa un decennio è attivo, a più livelli, nel dialogo ebraico-cristiano e interculturale.

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