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Le parole «saggezza» e «desiderio» sembrano avere significati, se non proprio contrapposti, perlomeno distanti tra loro: la prima evoca normalmente un atteggiamento improntato alla moderazione, alla prudenza, al dominio di sé; il secondo termine sembra invece riferirsi a un impulso, a una volontà di appropriarsi di qualcosa, andando al di là di ciò che attualmente si ha o si è.
Tra le molteplici forme che connotano l'attività del desiderare, vi è anche l'aspirazione a possedere oggetti e beni. Quanto questa particolare forma di desiderio sia «naturale», è difficile dirlo, se, come sosteneva Socrate, sapiente è colui che più si avvicina alla condizione del divino «perché cerca di aver bisogno di pochissimo». Ma tant' è, oggi siamo sottoposti ad un bombardamento massiccio di media e pubblicità, cui è difficile resistere. Ne abbiamo parlato con Vanni Codeluppi, che stasera interverrà sul tema a Barbariga per la rassegna «Filosofi lungo Foglio».
Vanni Codeluppi Professore di Sociologia dei Consumi Sociologia dei consumi tra «pubblicità e marche» al centro della lectio in programma stasera alle 21 a Barbariga
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