Si tratta di un libro intervista in cui la giovane e attenta curatrice del festival filosofico dialoga con Givone, ripercorrendone la vicenda biografica, dalle origini nelle risaie piemontesi ai prestigiosi incarichi alla Sorbona, alla Standford University e all’Università di Tokyo. Dal leggibile e godibile volume fuoriesce un ritratto a tutto tondo dell’intellettuale e la passione per una ricerca filosofica che ha il coraggio di andare oltre il nulla, di superare il nichilismo imperante, proprio frequentando l’abisso nella convinzione di un risorgere possibile e condivisibile. «Riflettere sul nulla, anzi, farne la storia, da Parmenide ai moderni, fino a Leopardi, Nietzsche, Heidegger, per Givone significa trovare un’alternativa al nichilismo, poiché il nichilismo in realtà nasconde il nulla, non lo pensa affatto, è incapace di coglierne il significato e la radicale equivocità – scrive Francesca Nodari –. Il nulla insieme alla libertà sta alla base di quel pensiero tragico a cui la filosofia di Givone si ispira. Ma perché tragico? Tragico, dice Givone, è che il bene non ci sia dato se non nel dolore e nella sofferenza: tragico è che il male si possa espiare ma non cancellare né rimuovere, tragico è che il reale sia profondamente contraddittorio». A questi e molti altri interrogativi risponderà Sergio Givone. Appuntamento imperdibile.