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FARE MEMORIA DEL BENE

La Fondazione Filosofi lungo l’Oglio si è da subito adoperata e attivata perché, in un’era di «conflittualità delle memorie», si potesse mettere capo a ciò che siamo soliti chiamare una transitività della memoria ossia una trascrizione incarnata di ciò che, a ragione, si è soliti chiamare la Memoria del Bene.
A partire da questa indispensabile premessa la nostra Fondazione ha promosso e realizzato, in concomitanza con la I Edizione della Giornata Europea dei Giusti, il Giardino dei Giusti di Brescia, che si trova nel parco cittadino Tarello. L’iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno del Comune di Brescia e, in particolare, grazie alla stretta collaborazione della Fondazione Gariwo, al cui presidente Gabriele Nissim va riconosciuto il grande merito di avere ottenuto l’istituzionalizzazione di una tale giornata (che ricorre il 6 marzo di ogni anno) dal Parlamento Europeo il 10 maggio 2012 con 388 firme.
Dopo aver onorato una serie di figure esemplari sia nel 2013 che nel 2014 nel Giardino dei Giusti di Brescia, la Fondazione Filosofi lungo l’Oglio, sempre in partnership con Gariwo e grazie all’appoggio convinto del Comune di Orzinuovi (Bs) ha dato vita ad un secondo giardino, il Giardino dei Giusti di Orzinuovi che si trova nel Parco Alcide De Gasperi (ex parco delle Rimembranze).
L’istituzione di questo nuovo giardino intende fornire una risposta concreta alla richiesta dei cittadini della provincia di poter fruire di un locus ove fare memoria e ispirarsi all’alto insegnamento offerto, spesso a costo della vita stessa, dalle personalità ricordate.
Una necessità e un bisogno solo in parte soddisfatti, ne siamo consapevoli, anche se questo Giardino dei Giusti di Orzinuovi costituisce, senza dubbio, un punto di riferimento nel quale e attraverso il quale esercitare una transitività della memoria, per una porzione importante del nostro territorio, meglio localizzata come Bassa Bresciana Occidentale.

Corsivo di Gabriele Nissim
Il 10 maggio il Parlamento di Strasburgo ha approvato la Dichiarazione scritta che istituisce il 6 marzo come Giornata europea in memoria dei Giusti. Il concetto di Giusto, nato dall'elaborazione del memoriale di Yad Vashem per ricordare i non ebrei che sono andati in soccorso degli ebrei, diventa così patrimonio di tutta l'umanità. Il termine "Giusto" non è più circoscritto alla Shoah ma diventa un punto di riferimento per ricordare quanti in tutti i genocidi e totalitarismi si sono prodigati per difendere la dignità umana. Il signifcato di questa decisione richiama uno degli elementi fondanti della cultura europea: il valore dell'individuo e della responsabilità personale. Quanto afermato nella Bibbia, «chi salva una vita salva il mondo intero», alla base della legge sui Giusti del Parlamento israeliano del 1953, trova molte somiglianze nella flosofa stoica antica. Epitteto richiamava gli uomini ad accettare serenamente situazioni non dipendenti dalla volontà, come la malattia o la morte, ma a essere intransigenti nella difesa del loro carattere morale. Era questa la grande libertà del singolo, che se non poteva modifcare il mondo, né cambiare il passato, né prevedere il futuro, poteva sempre e comunque difendere la propria dignità e il prossimo vicino a lui nel suo spazio sovrano e nel tempo presente. E anche il principio enunciato da Yad Vashem - è "giusto" un uomo che per aiutare un perseguitato si assume un rischio, persino quello della propria vita - ci rimanda all'esempio di Socrate disposto a morire per la difesa del bene e della virtù morale, piuttosto che tradire la propria coscienza. Lo aveva bene evidenziato Sallustius Sereno, un neo platonico del IV secolo, il quale osservava che il bene trascende l'essere e per questo motivo «le anime di valore disprezzano l'essere a causa del bene, quando afrontano spontaneamente il pericolo per la propria patria, per le persone che si amano, o per la propria virtù». E perché un uomo si comporta da "Giusto" non solo in una vita normale, ma nei momenti difcili, nelle dittature e nei totalitarismi, quando si perseguitano gli ebrei o altri esseri umani? Non per un piacere efmero, ma per la ricerca di una felicità profonda, come scriveva Plutarco citando Diogene il Cinico: «Un uomo dabbene non celebra forse una festa ogni giorno? È una festa splendida se siamo virtuosi». Naturalmente, poi, chi difende la virtù può andare incontro a situazioni difcili, come capitò a Jan Patočka, il grande flosofo di Charta 77, durante gli anni della dittatura comunista a Praga. In uno storico appello alla Nazione, Patočka scrisse che era una festa per i cittadini ritrovare il gusto di difendere la verità di fronte ad un potere ottuso e pagò poi con la vita la sua attività di resistente morale, soccombendo a un attacco cardiaco dopo un pesante interrogatorio da parte della polizia. Tanti soccorritori degli ebrei hanno agito con lo stesso spirito. Il loro motto era simile a quello di Patočka: «Le stesse cose per cui vale la pena di vivere, sono quelle per cui vale la pena di sofrire». Ricordare i "Giusti" che hanno lottato contro le leggi razziali, avviato il processo della caduta del muro di Berlino, si sono impegnati per la prevenzione dei genocidi o hanno difeso la verità e la memoria nei sistemi totalitari, signifca tramandare degli esempi morali che sono il pilastro della nostra identità. Il gusto della democrazia e del pluralismo, il gusto dell'altro come parte di noi, il piacere di difendere il vero, senza per questo cadere nella supponenza, il riconoscimento del perdono come valore nelle relazioni umane, non sono enunciazioni astratte che animano il dibattito dei flosof, ma sono stati modi di essere di quanti hanno creduto nella costruzione europea. Come disse Socrate, stando a quanto riportato nei Memorabili di Senofonte, l'etica non si trasmette con le parole, ma con gli esempi concreti. «In mancanza delle parole, faccio vedere cosa sia la giustizia con le mie azioni». Ecco allora il senso della memoria del bene, incarnata dalle storie dei Giusti. Riportarle alla luce e farne oggetto di narrazione signifca farle rivivere nel tempo presente e trasmettere così ai giovani l'idea di una stafetta morale di cui loro possono diventare protagonisti. In momenti di crisi vale di più la forza dell'esempio morale che la flippica moralistica dell'inquisitore di turno che bacchetta la folla e propone la "ghigliottina" per i corrotti. I Giusti non ofrono soluzioni e neanche trasmettono testamenti, ma poiché sono stati capaci, come Antigone, di sfdare le leggi degli uomini per difendere la giustizia, insegnano alle nuove generazioni che la salvezza e la terapia contro il male nascono dall'abitudine e dalla capacità di pensare da soli. Come rendere efettiva la Giornata europea dei Giusti dopo l'approvazione del Parlamento di Strasburgo? Non ci sono regole, né si può pensare a una imposizione dall'alto, né a un istituzione europea che defnisca i Giusti da commemorare, come ha fatto per mezzo secolo la Commissione di Yad Vashem. Dobbiamo immaginare una pluralità di esperienze. È compito infatti, di ogni Paese, come anche di una città importante come Brescia, impegnarsi per ricordare di volta in volta le proprie fgure morali, piccole o grandi che siano. È decisivo però, e questo è il segno europeo, che ogni Paese non guardi solo alla propria storia, ma ricordi fgure di altri Paesi, di diverse esperienze, da chi ha salvato gli ebrei, a chi ha aiutato gli armeni, a chi ha difeso la dignità umana nel genocidio in Rwuanda, in Cambogia, o negli anni del totalitarismo comunista. Il Giusto è un cittadino del mondo e non ha una sola patria. Ci fa sentire parte dell'intera umanità.

Gabriele Nissim - Presidente del Comitato per la Foresta dei Giusti - Gariwo

THE GARDEN OF THE RIGHTEOUS

The Oglio Philosophers’ Foundation strived and acted right from the start so that, in a time of “conflict of remembrance”, there could be an end to what we call transitivity of remembrance - that is, an incarnate transcript of what, in reason, it is customary to call the Remembrance of Good. From this essential premise, our Foundation has promoted and implemented, in conjunction with the 1st Edition of the European Day of the Righteous, the Brescia Garden of the Righteous, located in the Tarello city park. The initiative has been possible thanks to the support of the Municipality of Brescia and, in particular, thanks to close collaboration with the Gariwo Foundation, whose president Gabriele Nissim enjoys the great merit of having achieved the institutionalization of such a day (which falls on 6th March each year) by the European Parliament on 10th May, 2012 with 388 signatures. After having honoured a number of exemplary figures both in 2013 and 2014 in the Brescia Garden of the Righteous, the Oglio Philosophers’ Foundation (again in partnership with Gariwo and thanks to the support of the Municipality of Orzinuovi in Brescia) created a second garden, the Orzinuovi Garden of the Righteous, located in the Alcide De Gasperi Park (the former park of Remembrance). The establishment of this new garden is intended to provide a concrete response to the request of the citizens of the province, for a place of remembrance where they can be inspired by the lessons to be learned, often at the cost of life itself, from those being remembered. We are aware that this necessity and need is only partially satisfied, although the Orzinuovi Garden of the Righteous is, without doubt, a reference point in which and through which transitivity of remembrance can be expressed for a significant portion of our territory, better known as Bassa Bresciana Occidentale, i.e. the area to the south-west of Brescia. {/lang}

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