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La cerimonia a Ospitaletto nell'ambito di Filosofi lungo l'Oglio «Un libro per il presente» sul declino del desiderio
Siamo esseri desideranti per definizione, costantemente tesi verso mete, appagamenti, realizzazioni da raggiungere. Eppure, il desiderio non è sempre buono; a volte, esso può contrastare con quei valori che meglio esprimono la nostra umanità e portarci a cercare di prevaricare sull'altro. Per fortuna, siamo anche esseri senzienti e, come diceva Hobbes, la ragione è quella facoltà deliberativa che ci permette di soppesare le nostre azioni e le loro inevitabili conseguenze.
Abbiamo tutto ma siamo infelici. Secondo le ultime rilevazioni del Censis, il 66,2% degli italiani dichiara di non vivere bene nella società attuale. Tra loro il 72% sono giovani, convinti di non contare nulla. Dilaga l'individualismo, crollano entusiasmi e desideri: alla «bulimia dei mezzi» fa da contrappeso l'«anoressia dei fini».
Ci sono affetti che imprigionano e altri che liberano. Uno sopra tutti: l'amore, «un affetto che non dipende da cause esteriori e si collega a una dimensione di gratuità perché, nel suo significato più radicale, l'amore non vuole possedere l'amato». Massimo Cacciari si è tenuto ben ancorato al pensiero di un gigante della filosofia, Baruch Spinoza, nell'affascinante lezione regalata l'altra sera ai tantissimi spettatori riuniti nel parco di villa Morando a Lograto, nell'ambito di Filosofi lungo l'Oglio.
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