NON BASTA DIRE BASTA! Femminicidi e orfani speciali - evento speciale il 29 novembre alla Fondazione Filosofi lungo l'Oglio
EVENTO SPECIALE - Con il patrocinio della Consigliera di Parità Regionale, Anna Maria Gandolfi
Non basta dire basta! Femminicidi e orfani speciali
Venerdì 29 Novembre 2024 | 20:45
Un evento di riflessione e sensibilizzazione dedicato al tema della violenza di genere: questo l’obiettivo che si propone di realizzare la Fondazione Filosofi lungo l’Oglio in collaborazione con la Fondazione Movimento Bambino Onlus, con un incontro che già dal titolo si preannuncia di forte impatto emotivo: Non basta dire basta! Femminicidi e orfani speciali, in programma venerdì 29 novembre, alle ore 20:45, presso la sede della Fondazione.
L’iniziativa, che gode del patrocinio della Consigliera di Parità Regionale, Anna Maria Gandolfi, intende affrontare la dolorosa realtà dei cosiddetti “orfani speciali”: quei bambini che, in seguito ad un femminicidio, perdono la madre e si trovano separati dal padre, spesso detenuto o deceduto per suicidio dopo aver commesso il crimine. Figure di cui non si conosce neppure il censimento, e che si trovano ad affrontare traumi indicibili potendo contare sul sostegno dei nonni o delle famiglie affidatarie. A loro volta lasciati soli in un chiaroscuro legislativo che merita approfondimento e necessita di strumenti correttivi. E questo mentre piccoli uomini e piccole donne crescono, il tempo scorre, la vita pone dinnanzi a decisioni non differibili, il sostentamento economico diventa sempre più gravoso.
Alla serata prenderanno parte la Prof.ssa Maria Rita Parsi, psicoterapeuta, scrittrice e presidente della Fondazione Fabbrica della Pace Movimento Bambino Onlus, nota per il suo impegno nel campo della tutela dei diritti dei minori e della difesa delle donne; la Presidente della Fondazione, la Prof.ssa Francesca Nodari, filosofa da anni impegnata al contrasto alla violenza di genere anche in virtù del suo vissuto, dalla cui difficile elaborazione è sorto il memoir: Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto (Mimesis, Milano-Udine 2016); l’Avv. Francesco Pisano, consulente legale del progetto Respiro, esperto di diritti delle vittime e di percorsi legali di supporto a chi è stato coinvolto in episodi di violenza domestica e di genere; infine, Renza Volpini, che ha perso la figlia Jessica – uccisa dal marito con 33 coltellate, il 13 febbraio 2007 – e che costituisce l’unico punto di riferimento per il nipote.
Un incontro, con un focus di estrema urgenza sulla stretta connessione tra chi è stato travolto fino a perdere la vita da una brutale e terribile violenza e chi è sopravvissuto dovendo fare i conti con il lutto, la perdita, il trauma della violenza assistita, i fantasmi del passato, le paure per il futuro, il presente incerto. Un incontro che – attraverso l’appello che si fa quasi grido: Non basta dire basta! – intende ribadire con forza la ferma condanna di ogni forma di violenza contro le donne nella convinzione che l’attenzione su questi fenomeni sociali debba sempre restare alta e che il mondo della cultura possa giocare la sua parte promuovendo instancabilmente – e non solo in occasione della Giornata Internazionale del 25 novembre – momenti di approfondimento per sensibilizzare i giovani e la società civile tutta su quella che, purtroppo, è divenuta una piaga anche nel nostro Paese.
FRANCESCA NODARI
Filosofa levinasiana, allieva del grande pensatore tedesco Bernhard Casper, si è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Parma e specializzata in Filosofia e linguaggi della modernità nell’Ateneo di Trento. Ha conseguito, sotto la guida del Prof. Bernhard Casper (Università di Freiburg i. B.), il Dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Trieste e collaborato con la facoltà di Filosofia dell’Università Milano-Bicocca. Nel 2014 ha conseguito l’abilitazione nazionale di seconda fascia nel settore di Filosofia morale. Si occupa, collocandosi nel solco tracciato dal suo Maestro – il cui pensiero si impernia su due linee metodiche costanti: quella fenomenologico-ermeneutica (Heidegger) e quella del nuovo pensiero (Rosenzweig) – di questioni che ruotano attorno allo statuto della soggettività e dell’alterità cercando di farne emergere, grazie agli stimoli legati in particolare al pensiero di Levinas, la dimensione incarnata, temporale e finita. È Presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio e Direttore scientifico dell’omonimo Festival. Ha ideato e curato la rassegna: Fare memoria. Sua è l’intuizione di dare vita, in partnership con Gariwo e in collaborazione con i rispettivi Comuni, ai Giardini dei Giusti di Brescia (2013), di Orzinuovi (2015), di Barbariga (2019) e di Lograto (2022). Tra i suoi libri: Il male radicale tra Kant e Levinas, Giuntina 2008; Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas, Morcelliana 2011; Il bisogno dell’Altro e la fecondità del Maestro. Una questione morale, Giuntina 2013; Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto, Mimesis 2016; Temporalità e umanità. La diacronia in Emmanuel Levinas, Giuntina 2017; Donne e Shoah (con A. Foa), Mimesis 2021; Le Vittorie: tra agricoltura e filosofia, (con P. Zanoni), Mimesis 2023. Sua è la nuova edizione critica a Il Tempo e l’Altro di Emmanuel Levinas con un’accurata postfazione: Dalla solitudine all’istante, Mimesis 2022. Inoltre, ha contribuito alla stesura della sceneggiatura, con C. Uberti e F. R. Massaro, del film: Bocche inutili (2022). Tra gli altri, sua è la cura e la postfazione di: M. Augé, Condividere la condizione umana. Un vademecum per il nostro presente, Mimesis 2019. Tra gli ultimi lavori ricordiamo: la cura e la postfazione di S. Natoli, Perseveranza. Laboratorio proprio della speranza, postfazione L’apparente inattualità della perseveranza, Mimesis 2024; di C. Chalier, Partire, Rinnovare, Sperare, postfazione Per un’audacia diacronica, Mimesis 2024; di J.-L. Nancy, Pane nostro quotidiano, postfazione Pane, boccalità, oralità, Mimesis 2024. Dirige, presso Mimesis, le collane «Chicchidoro» e «Tempo della memoria». Collabora con numerose riviste e La Domenica de «Il Sole 24 Ore». È tra le vincitrici del «Premio Donne Leader 2012», conferitole dall’Associazione internazionale EWMD e, nel 2015, del «Premio Donne che ce l’hanno fatta». Nel 2019, è stata insignita dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Al Merito della Repubblica Italiana. Recentemente, è stata nominata tra le 100 Esperte della sezione di Filosofia del progetto «100 donne contro gli stereotipi».
MARIA RITA PARSI
Psicoterapeuta, psicologa e scrittrice di fama internazionale, nonché madrina del Festival Filosofi lungo l’Oglio e membro del Comitato scientifico. Svolge da anni un’intensa attività didattica e di formazione come psicologa e psicoterapeuta presso Università, Istituti specializzanti e Associazioni private. Ha fondato e dirige la SIPA (Scuola Italiana di Psicoanimazione) e ha dato vita alla Fondazione Movimento Bambino Onlus, ora Fondazione Fabbrica della Pace e Movimento Bambino Onlus, istituzione culturale nazionale ed internazionale per la tutela giuridica e sociale dei bambini, per la diffusione della Cultura per l’Infanzia e per la formazione dei formatori. Nel 2012 viene eletta al Comitato ONU per i Diritti del Fanciullo, organismo con sede a Ginevra che ha il compito di verificare che tutti gli Stati aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino ne rispettino gli obblighi. Dal 2016 è Membro della Consulta Femminile del Pontificio Consiglio della Cultura, presieduta da S. Em. Cardinal Gianfranco Ravasi. È coordinatrice e didatta presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad orientamento umanistico: Psicoumanitas dal 2008 ad oggi. È stata insignita dal Presidente della Repubblica del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica. Scrive su quotidiani («Il Giorno», «Il Messaggero», «Il Resto del Carlino», «La Nazione»), periodici («Oggi», «Confidenze») e riviste specializzate («Riza Psicosomatica», «Educare 0-3»). È vicepresidente della giuria del «Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente». Ha pubblicato oltre cento opere tra saggi, romanzi e ricerche. Per Mondadori ricordiamo: Fragile come un maschio, 2000; Amori imperfetti. Come si impara ad amare storia dopo storia, 2004; Amarli non basta. Come comprendere il linguaggio misterioso dei nostri figli e riuscire a comunicare con loro (con A. Gangeri), 2015; Se non ti amo più. Quando lasciarsi diventa una risorsa per i figli, 2017. Tra le altre numerose opere citiamo: Manifesto della psicologia umanistica ed esistenziale. Guida alla scelta di un percorso terapeutico (con M. Mastropaolo), Franco Angeli 2014; Maladolescenza. Quello che i figli non dicono (con M. Campanella), Piemme 2014; I maschi son così. Penelope si è stancata, Piemme 2016; Generazione H. Comprendere e riconnettersi con gli adolescenti sperduti nel web tra Blue whale, Hikikomori e sexting (con M. Campanella), Piemme 2017; Felici si può, con un’intervista di F. Nodari, Pagine 2018; Manifesto contro il potere distruttivo. Perché troppo spesso il governo delle famiglie e delle nazioni è in mano a chi rappresenta la parte peggiore o malata di noi (con S. Giannella), Chiarelettere 2019 con cui vince la XII ed. del «Premio internazionale di Filosofia. Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente», (recentemente edito da Curcio Editore); Stepan detto Jesus, il figlio. Il romanzo dei bambini che vengono al mondo per salvarlo e per salvare i loro genitori, Salani 2020; Contro il potere distruttivo di ogni guerra, Armando Curcio Editore 2023; Noi siamo bellissimi. Elogio della vecchiaia adolescente, Mondadori 2023; Per rivedermi ancora, Pagine 2023.
FRANCESCO PISANO
Avvocato e consulente legale del progettoRespiro - Rete di Sostegno per Percorsi di Inclusione con gli Orfani speciali, si occupa di diritto delle persone, delle relazioni famigliari e dei minori, operando sia nel settore civile che penale. In particolare, offre consulenza e assistenza legale in materia di separazione e divorzi, procedimenti davanti al tribunale, violenza domestica, stalking, maltrattamenti e abusi. È abilitato al patrocinio in cassazione. È docente presso la scuola di alta formazione in Diritto di Famiglia e Minorile ΄Milena Pini΄, promossa dall’Università Bicocca di Milano con l’associazione italiana Avvocati per la Famiglia e i Minori. È altresì fondatore di CIPM Sardegna, che promuove ricerche ed interventi su mediazione dei conflitti e giustizia riparativa. Inoltre, l’avvocato svolge attività di formazione in convegni e seminari, nonché attività pubblicistica con articoli, note a sentenza su riviste del settore e saggi.
RENZA VOLPINI
Diciassette anni fa, Renza Volpini ha perso la figlia Jessica Poli, di 32 anni, brutalmente uccisa dal marito con 33 coltellate. Era il 13 febbraio 2007 e lasciava un bambino di 4 anni. Il corpo di Jessica fu ritrovato in provincia di Mantova, su una sponda del fiume Oglio, dopo 25 giorni di ricerche. L'assassino non confessava e sosteneva che la moglie avesse abbandonato la famiglia.
Renza e il nonno, con cui O. aveva un legame speciale, lo accolsero nella loro casa, ma non ricevettero alcun sostegno dallo Stato. Nei primi tempi, il Comune offriva un contributo di 180 euro al mese, una somma esigua se paragonata alle spese necessarie. Solo per le sedute settimanali dalla psicologa, che generosamente accettò di applicare una tariffa ridotta, Renza spendeva 80 euro a settimana.
Con la morte del marito nel 2011, Renza non riuscì più a sostenere economicamente le cure e fu costretta a rivolgersi agli assistenti sociali. Quando O. compì 16 anni ed entrò in una comunità terapeutica, le spese non coperte dalle terapie ammontavano a 1200 euro al mese. Il Comune, per di più, richiedeva una partecipazione ai costi, attingendo dai 780 euro della sua pensione, senza riuscire ad ottenere nemmeno l’esenzione dai tickets sanitari.
Dopo la tragica perdita, Renza ha deciso di essere utile ad altre donne. Ha cominciato a seguire le iniziative di altre madri di vittime di femminicidi, partecipando a presidi e manifestazioni, ed offre sostegno alle donne vittime di violenza che la contattano per ricevere consigli, rassicurandole al telefono e accompagnandole, se lo desiderano, nei centri antiviolenza.
In memoria della figlia, Renza Volpini ha fatto installare due panchine rosse in due paesi della provincia di Cremona. «Spero che chi veda la panchina si interroghi, anche solo un istante, sulla violenza di genere. Spero che qualche donna che si trovi in difficoltà, leggendo la targa dedicata a mia figlia, trovi il modo e la spinta di reagire».
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | Venerdì 29 Novembre 2024 | 20:45 |
Luogo | VILLACHIARA - Azienda le Vittorie |