OSARE - 2023
“…e guardai il cielo.”
- Concorso: OSARE - 2023
- Autore: Emma Castellani
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poetica dell'opera:
Nel momento in cui acquisisce il suo pieno sviluppo, ciò che sta dentro all’uovo non ha piùbisogno di essere protetto. Allora, ciò che ha sempre dato sicurezza, diventa non solo inutile,ma soffocante.
Così, l’opera, che simula un uovo nell’atto di schiudersi, arriva a simboleggiare qualcosa di piùuniversale, e si fa metafora di quella sensazione di insicurezza tipicamente umana, che spessoci impedisce di trovare il coraggio per uscire dal nostro isolamento dettato dalla paura.
Mai come negli ultimi anni il concetto di guscio è improvvisamente entrato a far parte dellenostre vite, rendendo comune l’impulso a stare dentro quando l’andare fuori si fa troppo difficilee pericoloso. Ci si trova così a costruire un guscio di sicurezza attorno a sé per non ritrovarsi inbalia di un mondo imprevedibile, e non uscirne implica alienarsi dalla realtà.
In questo modo, il guscio, ci promette la protezione e il controllo che il mondo esterno non puògarantire, ma fino a che punto riuscirà a contenerci senza che il suo buio ci renda ciechi?
L’uovo, così, diventa contemporaneamente simbolo di costrizione e di rinascita, restituendociun’immagine che ci invita a desiderare una nuova vita al di fuori da esso.
Ne “Gli amori difficili” Italo Svevo scrive: “E poi non sapevo più cosa guardare
e guardai il cielo.”
Con poche parole l’autore ci ricorda come ritrovare stabilità quando non sappiamo più dovecercarla: e quando il cielo diventa un desiderio che rende il tuo spazio claustrofobico, diventanecessario rompere il guscio per andarlo a cercare. - anno: 2023
- dimensioni HxLxP: 157x20x20 cm
- tecnica: Legno, stucco, gusci d’uovo, metallo e vernice bianca.