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Marco Vannini

Libertà e amore nella tradizione della mors mystica


«Tutte le cose sono legate dall'amore; dire sì all'amore significa dire sì a tutto, compreso il dolore».


Marco Vannini, tra i maggior studiosi di mistica, tratta della mors mystica dal Convito di Platone fino alla Fenomenologia dello spirito di Hegel.

Dal Convito di Platone fino alla Fenomenologia dello spirito di Hegel, la tradizione della mors mystica si è conservata, appunto nella mistica. Quella che i medievali chiamavano mors mystica è il distacco dalle proprie passioni, dai propri desideri, dunque dall’ egoità. È la condizione necessaria all’esercizio dell’ intelligenza libera, non a servizio del proprio interesse, qualsiasi esso sia, perché ciò che tiene nella menzogna e nella servitù è soprattutto la volontà egoica. Questa “morte”, questo distacco, è perciò la condizione stessa della filosofia, che, come dice Platone, consiste essenzialmente in un «esercitarsi a morire» (Fedone, 67 e). D’altra parte, essa è frutto dell’ amore per il Bene assoluto, grazie al quale soltanto si può lasciare ogni bene relativo, finito, ed è dunque una morte felice, generatrice di vita più ricca e di più profonda conoscenza.

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