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Catherine Chalier

Partire, rinnovare, sperare


«Dobbiamo combattere le tenebre, a cominciare da quelle che risiedono dentro di noi. Il che implica il desiderio di osare restare fedeli all’alleanza immemoriale con il bene che ci abita, di osare donargli la nostra forza, anche quando quasi tutti sembrano disertare».


Catherine Chalier, filosofa esperta del pensiero di Emmanuel Levinas, analizza il significato di "osare" esplorandone le tre dimensioni in cui esso di manifesta: la decisione di partire, il desiderio di rinnovare, la tenacia indispensabile per sperare.

Da solo, il verbo « osare » non indica che il pensiero e l’azione che esplica abbiano delle qualità morali o spirituali. In effetti, osare, è sempre andato oltre i limiti imposti da un’educazione, una società, etc. e sfida il determinismo. Nel bene, ma a volte anche nel male. Camus metteva così in guardia contro il pericolo di oltrepassare la misura e l’amore della nostra condizione. Questo intervento propone di mostrare il valore positivo del fatto di osare esaminando tre registri in cui questo si manifesta.
1) La decisione di partire, di lasciare le proprie radici, di seguire un cammino in mezzo ai pericoli, invece di subire una vita di acre miseria. Si mostra anche che nella Genesi, v’è la prima prova di Abramo
2) Il desiderio di rinnovare la propria maniera di comprendere e di leggere i testi, ma anche la propria vita, scoprendo la propria unicità piuttosto che voler proteggere un'identità fissa. Ma, a tal fine, occorre coltivare una certa fiducia, quella che permette di avanzare su un ponte stretto, come diceva il rabbino chassidico, Nahman de Bratzlav.
3) La tenacia indispensabile per sperare senza attendersi delle ragioni di sperare, rifiutandosi di concludere che, in un mondo tenebroso, le tenebre sono la verità.

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