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Venerdì, 04 Luglio 2014 01:01

A PAOLO DE BENEDETTI LA III EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA/ FILOSOFI LUNGO L’OGLIO. UN LIBRO PER IL PRESENTE

Paolo De Benedetti – teologo e biblista, tra i massimi esperti contemporanei dell’ebraismo – è il vincitore della terza edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente con il volume: Ciò che tarda avverrà, Edizioni Qiqajon, Magnano (Bi) 1992.

Lo ha deciso, all’unanimità, la commissione giudicatrice, presieduta dal Prof. Adriano Fabris – ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa e composta dai Professori: Ilario Bertoletti – direttore editoriale Morcelliana e Scuola, Azzolino Chiappini – Magnifico Rettore della Facoltà di Teologia di Lugano, Amos Luzzatto – presidente emerito dell’UCEI, Aldo Magris dell’Università di Trieste, Salvatore Natoli dell’Università Milano-Bicocca, Francesca Nodari, direttore scientifico del Festival Filosofi lungo l’Oglio e Segretario del Premio, Maria Rita Parsi dell’Università e-Campus di Novedrate nonché membro del Comitato Onu per i Diritti del Fanciullo.

Come recita l’articolo 1 dello Statuto del Premio, la prestigiosa benemerenza – che consiste nel conferimento di una targa e nell’assegnazione di una somma pari a 2000 euro – è conferita «all’opera di uno studioso che abbia elaborato, attraverso il suo pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità» ovvero che sia «in grado di segnare non soltanto la recente storia della filosofia e, più in generale, del pensiero, ma soprattutto la realtà effettuale in cui ogni uomo si trova a vivere nel qui e ora dei nostri giorni». Adriano Fabris, nel commentare l’indicazione del vincitore ha dichiarato: «Il conferimento del Premio Internazionale Filosofi lungo l'Oglio 2014 a Paolo De Benedetti è il riconoscimento che premia un'esistenza tutta dedicata al pensiero, al dialogo, alla relazione con ogni creatura.

Paolo De Benedetti, infatti, non è solo un grande studioso, ma è soprattutto un uomo che ha realizzato nella vita molti dei temi oggetto della sua riflessione, così come questa riflessione si è costantemente alimentata dalle sue esperienze di vita». Francesca Nodari, Segretario del Premio e direttore scientifico del Festival, ha aggiunto: «Premiare Paolo De Benedetti è riconoscere il suo essere un ponte tra ebraismo e cristianesimo, tra editoria e ricerca scientifica (le collane per Bompiani, Garzanti, Morcelliana); tra esegesi e teologia, tra ermeneutica biblica ed ermeneutica filosofica. Pdb: un settantunesimo senso che ha formato tre generazioni di lettori e studiosi. Premiare Ciò che tarda avverrà per questa giuria è riconoscere un classico del pensiero italiano contemporaneo - un piccolo classico che - che ha fatto andar oltre stantii steccati la nostra cultura. Ma non è proprietà del Marrano confondere, arricchendole, le identità - le nostre identità?».

DOMENICA 6 LUGLIO 2014 LA CERIMONIA DI PROCLAMAZIONE DEL VINCITORE

Domenica 6 luglio, alle ore 18, presso la Sala Franciacorta dell’Hotel Iseolago, in via Colombera 2/C a Iseo (Bs), si terrà alla presenza della commissione giudicatrice, la cerimonia di proclamazione del vincitore. Al Presidente di Giuria, Prof. Adriano Fabris – professore ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa dove insegna anche Filosofia delle religioni ed Etica della comunicazione – sarà affidata la laudatio, cui seguirà l’allocuzione del premiato.

CHI È PAOLO DE BENEDETTI

Paolo De Benedetti, teologo e biblista, è uno dei massimi esperti contemporanei dell’Ebraismo. Editore prima alla Bompiani e poi alla Garzanti, fu il primo a far conoscere in Italia Resistenza e resa di D. Bonhoeffer. «Il suo nome – si legge nella presentazione del numero 1/2006 di “Humanitas”, a lui interamente dedicato, con saggi di Carlo Maria Martini, Amos Luzzatto, Agnese Cini, Umberto Eco, Salvatore Natoli, Ilario Bertoletti e altri – lo si trova a vario titolo – direttore, curatore, consigliere, redattore, correttore di bozze – nei libri più diversi: dizionari, enciclopedie, edizioni di libri biblici, classici della teologia, filosofia e letteratura. Docente anomalo – non ha mai fatto un concorso universitario – ha più allievi di un professore ordinario». Sempre diviso tra la sua Asti e Milano, Paolo De Benedetti è stato a lungo docente di Giudaismo presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano, e di Antico Testamento presso gli Istituti di Scienze Religiose delle Università di Urbino e Trento. Custode della sinagoga della sua città natale e direttore spirituale per un convento sardo, il professore è protagonista discreto del dialogo interreligioso. Uomo di frontiera, di grande apertura intellettuale e di profonda spiritualità, definisce «marrana» la sua condizione, caratterizzando la propria identità confessionale nei termini, come scrive in Ciò che tarda avverrà, di una «presenza simultanea di ca¬tegorie mentali e fedeltà ebraiche e alcune convinzioni cristiane, in combinazione instabile ma irrinunciabile». Ha realizzato dei cicli monografici per la trasmissione di Rai Tre «Uomini e Profeti», curata da Gabriella Caramore. Tra le sue opere ricordiamo: La morte di Mosè e altri esempi, Bompiani, Milano 1971 (nuova ed. Morcelliana, Brescia 2005); La chiamata di Samuele, Morcelliana, Brescia 1976; Quale Dio? Una domanda dalla storia, Morcelliana, Brescia 1996; Ciò che tarda avverrà, Qiqajon, Bose 1999; E l’asina disse… L’uomo e gli animali secondo la sapienza di Israele, Qiqajon, Bose 1999; Introduzione al giudaismo, Morcelliana, Brescia 1999; Sulla Pasqua, Morcelliana, Brescia 2001; A sua immagine. Una lettura della Genesi, Morcelliana, Brescia 2002; E il loro grido salì a Dio. Commento all’Esodo, Morcelliana, Brescia 2002; Nonsense e altro, Scheiwiller, Milano 2002; Gattilene, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2003; Quoelet. Un commento, Morcelliana, Brescia 2004; Teologia degli animali, a cura di G. Caramore, Morcelliana, Brescia 2007; Il filo d’erba. Verso una teologia della creatura a partire da una novella di Pirandello, a cura di G. Caramore, Morcelliana, Brescia 2009; Alfabeto ebraico, a cura di G. Caramore, Morcelliana, Brescia 2011; Detti dei Padri (Dal Talmud), a cura di G. Caramore, Morcelliana, Brescia 2011; La memoria di Dio, a cura di F. Nodari, Massetti Rodella, Roccafranca 2012; Portare il saluto. I significati dello shalom (con M. Giuliani), Morcelliana, Brescia 2012; Se così si può dire…variazioni sull’ebraismo vivente, a cura di F. Ballabio-G.Pistone, EDB, Bologna 2013; Farsi perdonare. Il valore della teshuvà (con M. Giuliani), Morcelliana, Brescia 2013; Anche Dio ha i suoi guai. Dialogo sulla Genesi (con M. Abbà), Il Margine, Trento 2013; In Paradiso ad attenderci. Il pensiero, l’impegno e il ricordo del teologo che ama gli animali (con M. Scordino) Sonda, Casale Monferrato (Al) 2013; Animali e noi. Un destino comune (con M. Bianchi), MC Editrice, Milano 2013; Quale Gesù? Una prospettiva marrana, Morcelliana, Brescia 2014. Dirige, tra le altre, la prestigiosa col¬lana «Pellicano rosso» della Morcelliana ed è tra i curatori del Dizionario Bompiani delle Opere e degli Autori. Nel giugno del 2011 ha ricevuto, nell’ambito del Festival Internazionale della Cultura Ebraica di Casale Monferrato, il Premio OyOyOy!, prima di lui assegnato a Emanuele Luzzati, David Grossman, Abraham Yehoshua e Amos Oz.

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