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Lunedì, 02 Novembre 2020 05:24

Grande successo per la XV edizione di “Filosofi lungo l’Oglio”

Francesca Nodari, direttrice del Festival Francesca Nodari, direttrice del Festival

Grande successo per la XV edizione di “Filosofi lungo l’Oglio” un festival di resistenza che non si è mai fermato e ha registrato il tutto esaurito tra streaming e presenza in oltre un mese di programmazione. 23 comuni coinvolti tra le province di Brescia Bergamo e Cremona e 26 pensatori di fama internazionale. La parola chiave per l’edizione 2021 sarà «Eros e thanatos»

Grande successo per la XV edizione del festival Filosofi lungo l’Oglio che ha proposto un tema quanto mai attuale e denso di significato, anche alla luce della pandemia in corso: “Essere umani”. Quella 2020 è stata un’edizione di resistenza portata avanti con impegno, dopo lo slittamento imposto a giugno dal Covid, in un anno segnato dalla pandemia che, proprio in Lombardia, ha registrato un bilancio pesantissimo in termini di vite umane.

Il festival, diretto dalla filosofa Francesca Nodari, non si è mai fermato e si è svolto, nella sua consueta veste itinerante, dal 21 settembre al 30 ottobre 2020, in presenza, registrando il tutto esaurito con solo 4 appuntamenti completamente in streaming. 23 i comuni coinvolti nelle provincie di Brescia, Bergamo Cremona.

A declinare il concetto di “Essere umani” ben 26 studiosi e pensatori contemporanei tra i più illustri a livello italiano e internazionale, che si sono confrontati in un lungo e proficuo ciclo di incontri, aprendo anche allo streaming le proprie riflessioni. Tra i tantissimi ospiti che si sono susseguiti: Umberto Curi, Enzo Bianchi, Umberto Galimberti, Stefano Zamagni, Marco Ermentini, Marco Vannini, Duccio Demetrio, Anna Foa, Francesca Nodari, Francesco Miano, Haim Baharier, Chiara Saraceno, Abraham Yehoshua, il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Roberta De Monticelli, Massimiliano Valerii, Nicla Vassallo, Luisella Battaglia, Luigi Croce, Adalberto Mainardi, Massimo Cacciari, Silvia Vegetti Finzi e Maria Rita Parsi, che ha chiuso il festival.

Molto apprezzati anche gli eventi collaterali realizzati in stretta sinergia con le principali istituzioni del terzo settore. Tra queste l’associazione Rete di Dafne e il progetto dal titolo Donne – ricordiamoci di ricordarle e la mostra fotografica The consequences, le ONG bresciane MMI, SVI e SCAIP con il progetto dal titolo: Il covo dell’umanità. Viaggio tra pregiudizi e realtà, e ancora IRCCS-Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli in collaborazione con il Fondo “Il sasso nello stagno” della Fondazione Sipec e l’incontro PERSONE , il Centro Bresciano Down con il progetto innovativo chiamato #noisiamoilviaggio e il gruppo musicale, “I Fuori di Pista. E ancora l’Associazione FilosofiaCoiBambini con un progetto rivolto ai più piccoli con l’obiettivo di sollecitare e stimolare la loro immaginazione. In ultimo la cooperativa Kemay con il progetto sui migranti OKA. È in gioco la vita.

Progetti e associazioni unite dallo sforzo di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi cruciali quali: integrazione, abbattimento delle disuguaglianze, contrasto della violenza di genere e perpetrata in ogni sua forma, disabilità e marginalità da rimettere al centro.

Sale, piazze, chiese, hanno registrato, durante tutto il festival, la presenza di un pubblico numeroso e attento, sold out per gli appuntamenti in presenza, previa prenotazione, spesso con liste d’attesa e nel rispetto delle misure anti-Covid. Grande seguito anche in streaming sia nel corso del festival sia quando è stato possibile proseguire gli incontro soltanto da remoto.

Il festival “Filosofi lungo l’Oglio” è stato il primo grande evento culturale in Lombardia che ha deciso di non arrendersi e di andare avanti con energia, grazie anche al sostegno convinto della Provincia e della Prefettura di Brescia, a conferma di una necessaria volontà di “ripartenza” culturale in una regione che il Covid-19 ha messo a dura prova. Mai come quest’anno è stato ed è tuttora importante che la cultura si faccia sentire e che la variegata pluralità di voci che la rappresentano abbiano la possibilità di farsi ascoltare.

Come ogni anno un festival finisce lasciando il campo all’edizione che verrà con il consueto annuncio della parola chiave. «Eros e thanatos» sarà il tema attorno a cui ruoterà la XVI edizione del festival. un tema dalla forte valenza evocativa e foriero di una ricca serie di declinazioni sulle quali potranno nascere e fiorire numerosi interventi.

Parlando di filosofia uno dei temi sempre di grande attualità è quello che riguarda il concetto di Eros e Thanatos. Due termini solo apparentemente antitetici e che hanno interrogato l’uomo sin dagli albori del pensiero e sui quali sono stati versati fiumi di inchiostro. Presi singolarmente e per l’etimologia delle parole, l’Eros è l’amore mentre Thanatos è la morte, due concetti che vanno considerati su binari opposti ma che si attraggono vicendevolmente.

Ogni cultura sembra aver assorbito in sé questa antitesi, che emerge nei racconti mitici di tutte le popolazioni assumendo volti sempre cangianti ed elusivi. Un tema centrale della cultura e dell’attualità su cui riflettere. Dai presocratici, passando per Platone, Epicuro, Kant, Wittgenstein, Heidegger, Sartre e Levinas, solo per citarne alcuni, la storia della filosofia occidentale è stata attraversata a più riprese dall’impensabilità della morte che si è connotata via via come nulla, possibilità dell’impossibile, un postulato dell’esperienza morale, possibilità più propria dell’esserci, conoscenza.

Mentre, dall’altro, la filosofia, fin dagli albori, si è caratterizzata come un esercizio di progressiva preparazione alla morte e come amore della saggezza. Agli inizi del Duecento emerge un rapporto di mutua incompatibilità tra amore e conoscenza, impensabile nella rappresentazione antica dove amore e conoscenza erano naturalmente uniti; tanto più che nel pensiero greco conoscere equivale a vedere, di contro, nella tradizione cristiana, la connotazione di eros sembra rinviare alla mera carnalità: in opposizione alla concupiscenza della carne, amore si fa ágape, caritas.

Nel nuovo cammino, mentre si afferma l’idea che l’amore fa perdere l’acume e la lucidità di spirito, Cupido si unisce alla compagnia della Morte. Agostino, nel IV secolo, riprese l’elevazione platonica, identificando l’amore con lo Spirito Santo. Per tutto il Medioevo e il Rinascimento il concetto di amore ebbe un’oscillazione tra l’amore sensuale profano e l’amore dell’estasi religiosa, con punte di esoterismo e di misticismo. Empirismo e razionalismo si riappropiano invece dell’idea aristotelica di amore come soddisfazione di piacere o ricerca dell’utile, mentre con il romanticismo si ritrova un amore fortemente appassionato e velato di nostalgia per il divino.

Molte le riflessioni e declinazioni a cui il tema si presterà ad essere interpretato, analizzato, declinato e proposto, in un’edizione, quella 2021 che, si auspica, possa essere meno complessa di quella appena trascorsa.

Il Festival Filosofi lungo l’Oglio è stato insignito anche nel 2020, dopo sei anni consecutivi, della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico Festival di filosofia ad aver ricevuto per tre bienni consecutivo il marchio europeo Effe Label 2019-2020, progetto sostenuto dalla Commissione Europea e realizzato da EFA, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.

Il Festival – promosso dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio – è un soggetto di rilevanza regionale della Regione Lombardia; si avvale dell’Adesione del Prefetto di Brescia e ha ottenuto il Patrocinio delle Province di Brescia e di Bergamo e di tutti gli enti e comuni coinvolti. Tra questi: Barbariga, Caravaggio, Castegnato, Chiari, Erbusco, Gardone Valtrompia, Lograto, Manerbio, Orzinuovi, Orzivecchi, Ospitaletto, Palazzolo sull’Oglio, Provaglio d’Iseo, Roncadelle, Sarezzo, Soncino, Villachiara, Treviglio, Urago d’Oglio, Trenzano.

Sponsor: BCC Credito Cooperativo, IME, Consorzio Franciacorta, Fondazione Cogeme.



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