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Martedì, 13 Ottobre 2020 00:38

Nuovi spunti di riflessione il 14, 15 e 16 ottobre per il Festival “Filosofi lungo l’Oglio”

Nuovi spunti di riflessione il 14, 15 e 16 ottobre per il Festival “Filosofi lungo l’Oglio” con Francesco Miano, Haim Baharier e Nicla Vassallo che parleranno di coscienza e responsabilità, memoria collettiva e identitaria e conoscenza umana e non umana.

Tre giorni densi di importanti riflessioni quelli del 14, 15 e 16 ottobre per il Festival “Filosofi Lungo l’Oglio”, che vedrà protagonisti Francesco Miano, Haim Baharier e Nicla Vassallo. Tre diversi pensatori per declinare in modo originale il tema intorno a cui si muove la XV edizione del festival.

Il 14 ottobre a Sarezzo (Bs) con Francesco Miano, uno dei più autorevoli filosofi morali europei, si parlerà di Essere umani: coscienza e responsabilità. Quello della responsabilità è un tema filosofico che scava profondamente nella coscienza morale e nella riflessione etica coinvolgendo una molteplicità di ambiti disciplinari non solo delle scienze umane ma, per tanti versi anche, delle scienze naturali. Nel pensiero etico contemporaneo la responsabilità rappresenta un fecondo punto di intersezione tra una pluralità di nozioni decisive, relative sia all'orizzonte della vita personale che a quello sociale, quali: libertà, scelta, decisione, vocazione, relazione, comunità, società e trascendenza. Nello stesso tempo l'idea di responsabilità si pone come utile spazio di dialogo dell'etica con la religione, da un lato, e con la politica dall'altro, essendo inoltre la responsabilità fecondo terreno di articolazione del rapporto tra etica e bioetica, laddove le scelte responsabili e libere sono sempre legate a una coscienza personale.

Francesco Miano è professore ordinario di Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Già presidente della SIFM (Società Italiana di Filosofia Morale), è attualmente presidente dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain e direttore della rivista «Notes et documents». È stato presidente dell’Aifr (Associazione italiana di filosofia della religione). Fa parte della consulta nazionale di Filosofia. È direttore, insieme a Giuseppe Cantillo, della rivista «Studi jaspersiani» e tra i soci fondatori della Società italiana Karl Jaspers. Ha lavorato sul tema della responsabilità, a cui ha dedicato il volume Responsabilità (Napoli 2009). Ha scritto numerosi articoli pubblicati su riviste italiane e straniere su autori quali: Jaspers, Buber, Merleau-Ponty, Anders, Mounier, Guardini. Si è dedicato in particolare ai temi dell’esistenzialismo e alla filosofia tedesca del Novecento. È membro di comitati scientifici o editoriali di numerose case editrici e riviste. Di recente ha curato Etica e responsabilità, Orthotes 2018 e Etica e bellezza (con S. Achella), Orthotes 2019.

Dopo l’incontro con Francesco Miano, a intervenire Il 15 ottobre, a Castegnato (Bs), ci sarà il grande talmudista Haim Baharier che parlando dell’uomo Da Neanderthal ad Adamo, affronterà un tema quanto mai stimolante. Parlare dell’uomo apparso 350 mila anni fa e della creazione dell’uomo con Adamo ci porta a muoverci su due piani distinti, quello storico e quello della memoria. Le conoscenze sull’uomo di Neanderthal seguono, di pari passo, i progressi della scienza, quelle su Adamo l’evoluzione della fede. A differenza dell’uomo di Neanderthal, i cui reperti si cercano all’esterno, siamo noi ad alimentare la memoria di Adamo, fino a renderla sia collettiva che identitaria.

Haim Baharier è nato nel 1947 a Parigi da genitori di origine polacca reduci dai campi di sterminio. È stato allievo di Léon Askenazi e di Emmanuel Lévinas, e vicino al maestro hassidico Israel di Gur. Attualmente è tra i principali studiosi di ermeneutica biblica e di pensiero ebraico. Ha pubblicato Il Tacchino pensante (Garzanti, 2008), Le dieci Parole (San Paolo, 2011) e Il Qabbalessico (Giuntina, 2012). La valigia quasi vuota (Garzanti, 2014) e La Genesi spiegata da mia figlia (Garzanti, 2015) narrano della propria vita illuminata dalla figura di Monsieur Chouchani, clochard geniale e enigmatico, apparso nella Parigi del Dopoguerra.

Il 16 ottobre la filosofa teoretica Nicla Vassallo impiega le sue competenze epistemologiche per interrogarsi su Conoscenza umana e non umana presso il Palazzo Comunale di Orzivecchi (Bs). Che cosa è la conoscenza non umana? Non è quella delle piante o delle rocce e via dicendo, bensì quella degli animali, degli animali non umani, in particolare dei mammiferi. Benché in proposito non viga unanimità, Nicla Vassallo sostiene che ai mammiferi non umani si possa attribuire conoscenza competenziale (conoscenza del saper fare), in cui costoro riescono ad attestarsi superiori a noi animali umani. Per quanto concerne la conoscenza diretta, che implica essere stati a contatto con qualcuno o qualcosa, difficile negare che i mammiferi non umani non conoscano i propri simili o i territori in cui sopravvivono e vivono. Ma cosa è la conoscenza proposizionale? Credenza vera giustificata, risposta minimalista che viene fatta risalire a Platone. Nicla Vassallo chiarisce la necessità delle tre condizioni: verità, credenza, giustificazione, attraverso un’attenta analisi che diventa lampante attraverso esempi del quotidiano.

Dal 2005 Nicla Vassallo è professoressa ordinaria presso il Dipartimento di Filosofia, attualmente Dafist, dell’Università degli Studi di Genova, ove ha insegnato dapprima Propedeutica filosofica e Filosofia della conoscenza, per approdare infine all’insegnamento di Filosofia teoretica. Collabora regolarmente all’inserto «Domenica» de «IlSole24Ore» e alle pagine culturali di altre riviste e quotidiani quali «la Repubblica» e il «Corriere della sera». Le sue innovative ricerche riguardano, da una parte, la natura della conoscenza nelle sue tante declinazioni, dall’altra alcune specifiche forme di sapere che presuppongono categorie ontologiche, nonché le relazioni tra filosofia e scienza. Più recentemente ha indagato differenti aspetti dei rapporti affettivi e amorosi e gli stereotipi del sex&gender, sondando anche il tema dell’orientamento sessuale. Ha scritto e co-curato numerosi volumi ed è autrice e coautrice di oltre centocinquanta articoli.

Scrive poesie con un cervello così acuminato da perforare il cuore, afferma Vittorio Lingiardi. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Orlando in ordine sparso. Poesie, Mimesis 2013; Metafisiche insofferenti per donzelle insolenti, Mimesis 2017. Nel 2011 è stata insignita del premio di filosofia «Viaggio a Siracusa» per il saggio: Per sentito dire. Conoscenza e testimonianza, Feltrinelli 2011.

Il Festival Filosofi lungo l’Oglio, diretto dalla filosofa Francesca Nodari, è stato insignito anche quest’anno, dopo sei anni consecutivi, della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico Festival di Filosofia ad aver ricevuto per tre bienni consecutivo il marchio europeo Effe Label 2019-2020, progetto sostenuto dalla Commissione Europea e realizzato da EFA, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.

Il Festival – promosso dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio – è un soggetto di rilevanza regionale della Regione Lombardia; si avvale dell’Adesione del Prefetto di Brescia e ha ottenuto il Patrocinio delle Province di Brescia e di Bergamo e di tutti gli enti coinvolti. Sponsor: BCC Credito Cooperativo, IME, Consorzio Franciacorta, Fondazione Cogeme.

Si ricorda che gli incontri si terranno tutti alle ore 21.00. E’ necessario iscriversi a ciascun evento del festval attenendosi scrupolosamente alle indicazioni riportate sul sito www.filosofilungologlio.it oppure contattando il numero 3287059145. Per ulteriori informazioni si prega di scrivere al seguente indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’ingresso degli incontri è libero fino ad esaurimento posti, secondo le normative anti-Covid e nel rispetto delle regole di distanziamento sociale. Laddove l’evento si terrà all’interno, sarà data al pubblico la possibilità – previa iscrizione online – di partecipare alla conferenza sia in presenza sia in una location attigua in videoconferenza. Si confida nel comportamento responsabile del pubblico invitando, nel caso di impossibilità a prender parte all’evento, a disdire la propria prenotazione consentendo la partecipazione di chi si trova in lista d’attesa.



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