Festival Filosofi lungo l'Oglio
OSARE
2023 - XVIII EDIZIONE
Osa sapere, sàpere aude. È questo il motto dell'illuminismo. Queste sono le parole di Immanuel Kant, tratte da un’operetta del 1784 (Risposta alla domanda che cos’è l’illuminismo?) che da più duecento anni corroborano la ricerca dei filosofi e di tante altre persone illuminate. L’illuminismo infatti, scriveva ancora Kant, «è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Osa, abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'illuminismo».
Mancanza di decisione e di coraggio, pigrizia e viltà, sta dicendo Kant, sono le cause del voler rimanere minorenni, che è molto comodo perché delega a pensare per me qualcun altro. Soprattutto nei nostri tempi bizzarri, quando il pensiero viene affidato a «esperti», veri o presunti, di qualsiasi disciplina, e all’uomo e alla donna della strada, alle persone comuni «non esperte», si raccomanda di mettere il cervello in naftalina, ascoltare i politici e gli esperti le discussioni e abbandonarsi con fiducia alle loro decisioni come minorenni. Sono punti importanti che i filosofi partecipanti al festival potranno sviluppare secondo le loro competenze e conoscenze.
Non bisogna delegare il pensiero dunque, afferma Kant, e noi con lui. Bisogna osare, osare pensare, osare conoscere, osare decidere. É questo il motto dell’illuminismo, di ogni illuminismo, cioè di ogni forma di pensiero che incoraggi la conoscenza data dall’uso della ragione. Uscire dalla minorità è ragionare, non è obbedire senza pensare; è guidare le nostre azioni sul piano morale e guidare la natura sul piano della conoscenza; è non affidare la ragione umana ad altro giudice che non sia la universale ragione umana, la allgemeine Menschenvernunft.
Tre punti a carattere universale e di interesse anche contemporaneo che spiccano nel testo kantiano possono aiutare a «imparare a osare»: si tratta, primo della teoria del pregiudizio; secondo, del «camminare sulle proprie gambe», terzo, della maggiorità o emancipazione. Brevissimamente percorsi, ci diranno cose interessanti per il nostro progetto e potranno eventualmente essere ripresi e sviluppati:
- in primo luogo sul pregiudizio, al quale non bisogna attribuire il significato attuale di sentimento di generica antipatia, di giudizio errato connotato in senso negativo verso persone, eventi e fatti. Il nostro pregiudizio, sempre negativo, indica il rifiuto emotivo di qualcosa o di qualcuno e si usa spesso, anche se non esclusivamente, in relazione a gruppi etnici. Il pregiudizio illuministico risente invece in qualche modo del senso giuridico originario di «giudizio emesso prima», «predecisione», ispirandosi soprattutto a Cartesio. Il suo dubbio metodico può essere visto come mezzo universale unico contro tutte le pseudoscienze, contro tutti i pregiudizi. Contro tutte le fake news, possiamo tradurre nel linguaggio contemporaneo, e le teorie terrapiattiste e simili, contro il disprezzo della scienza, contro la conoscenza errata. L'accento programmatico cade sulla realizzazione dell'autodeterminazione, sull'auto-orientamento. Osare respingere i pregiudizi, dunque.
- Col che possiamo passare al punto secondo, l'autonomia. In Kant l'idea dell'autonomia è resa tramite l'analogia-metafora-immagine dello stare in piedi da soli, del camminare sulle proprie gambe, a sua volta metafora per pensare con la propria testa. Molte sono le persone che vengono tenute, o si compiacciono di rimanere, minorenni, e che non osano fare un passo «fuori dal girello per bambini in cui sono stati imprigionati». L'uscita dalla minorità di cui parla Kant «è l'uscita dal nido. ...Sciò sciò fuori dal nido, camminate con le vostre gambe, uscite fuori dai 'girelli per bambini'...non ascoltate chi vi vorrebbe tenere nello stato di eterni minorenni». Oggi più che mai si tende a tenere i cittadini e le cittadine nello stato di minori, a decidere per loro, per «il loro bene». Bisogna invece trovare il coraggio per osare individuare da sé il proprio bene in armonia con il bene comune. Perché la persona autonoma e sovrana sta eretta verticalmente su due piedi: stare e camminare sui propri piedi è il trionfo della maturità, della condizione di essere maggiorenni ed emancipati da ogni tutela.
- Infine, che cosa significa in Kant e che cosa può significare per noi tutta questa storia di minorità e maggiorità, e siamo giunti così al terzo e ultimo punto? Ce lo spiega ancora Kant: «illuminismo è uscita dalla minorità dovuta all'età». A una certa età (che per noi sono i 18 anni) i figli si emancipano e possono esercitare la loro autonomia: il potere sovra se stessi.
Osare superare i pregiudizi, l'eteronomia, la minorità. Osare conoscere, decidere, agire. Osare esercitare l'uso coraggioso della ragione. Seguendo la lezione di Kant e applicandola al nostro mondo non è difficile individuare momenti e tematiche dell’osare, che potranno essere sviluppate nel corso del festival, per esempio:
Osare intervenire sul mondo dei media e delle immagini
Siamo sopraffatti da immagini e parole che sembrano soffocare la capacità di pensare con la propria testa. Senza demonizzare il mondo dei media, è necessario riflettere sull'immagine per sviluppare con essa una relazione ragionevole: altrimenti essa ci sopraffà. Ma questo è esattamente lo scopo della pubblicità, che cerca di respingerci in uno stadio prepredicativo, allo stadio di bambini che si muovono a quattro zampe, di quelle persone che nel buio della caverna platonica vedono soltanto le ombre delle cose e ad esse si affidano prendendole per vere. Abbi il coraggio di servirti del tuo pensiero prodotto dalla tua intelligenza e dalla tua ragione; non metterti al servizio di immagini e parole altrui.
Osare, cioè agire con coraggio
Un corollario dell’osare è sicuramente il coraggio, che il festival proverà a declinare nei suoi aspetti peculiari. Il coraggio è un mezzo molto semplice per reagire alla paura, che pare diventata la cifra dei nostri tempi. Ora, si può reagire alla paura invocando l'autorità perché essa ci protegga e ci rassicuri, cercando disperatamente la sicurezza, come fanno Thomas Hobbes e Samuel Huntington, ma si può anche reagire, mostrandosi coraggiosi. Insomma, un po' di coraggio non ci farebbe male, e ci darebbe anche un po' più di fiducia in noi stessi. Insomma, proveremo a chiederci, non si potrebbero mettere in campo altri dispositivi per vincere la paura che non siano misure liberticide o lesive della dignità personale. Ora, è vero che una democrazia rispettabile è proprio il luogo in cui per essere buoni cittadini non si deve esercitare nessun atto di coraggio. Ma non tutte le democrazie sono rispettabili, soprattutto nei nostri tempi bizzarri.
La democrazia è una forma politica in cui, una volta che sia instaurata e che funzioni, non dominano le passioni e per la quale non si va sulle barricate. La democrazia vuole, per definizione, che a determinare il proprio destino siano i suoi stessi membri, il suo demos, i cittadini tutti. Perché la democrazia, governo del popolo, riguarda il popolo stesso, il popolo tutto, e fiorisce e cresce grazie a continue e assidue azioni di pulizia e sorveglianza.
Osare perseverare, osare amare, osare sperare nella società dell’indifferenza
La paura è superabile quando si è all'altezza del problema che ci sta dinnanzi. La paura è tanto più sormontabile quanto più si comprende precisamente il pericolo. L'antidoto alla paura è la conoscenza; la conoscenza toglie la paura dal cuore e dà coraggio e il coraggio è contagioso. Il coraggio di osare. Come dire: osare divenire adulti osare pensare con la propria testa, osare servirsi di un linguaggio parresìaco e che pratichi un’ecologia della parola, osare assumersi i rischi per un obiettivo che ci si è prefissi, osare dire sì-dire no dotandosi di un proprio bagaglio critico, osare opporsi alla pratica molto usata del brainwashing quotidiano, osare adoperarsi per combattere disuguaglianze e il perpetuarsi di pratiche di vessazione e di oltraggio dei più deboli, osare battersi per la libertà e per onorare la parola data. E ancora, in quanto esseri cogitanti e parlanti, osare credere, avere fiducia, sperare. Osare esserci, anche quando costa, anche quando la convenienza imporrebbe il contrario, anche quando tutto sembrerebbe perduto, osare mettersi in gioco: perseverare, direbbero i Greci. Osare accettare la nostra fragilità costitutiva in una società palliativa dedita all’algofobia e all’happycrazia in una sorta, per riprendere una bella espressione di Han, di «coazione alla felicità». Osare amare contrastando l’egoismo, il torna conto personale, la pratica di ciò che Sequeri chiama il monoteismo del sé. Osare amare rifiutando il buonismo di certe anime belle uscendo dalla letargia di una paura che tutto ammanta ed immobilizza, dalla solitudine e dall’isolamento che generano il calo dell’empatia e della solidarietà.
E ancora, Osare fare cultura, che è anche il titolo del convegno inserito nell’ambito della cerimonia inaugurale della nuova sede della Fondazione: “impresa” che vede la luce proprio nel giro di boa della XVIII edizione della Kermesse e nell’anno di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura. Cosa significa osare fare cultura? Innanzitutto riflettere su quanto sia indispensabile e necessario cogliere nella cultura la vera leva per far fronte ad un presente difficile abitato dall’aumento vertiginoso della povertà – non ultima quella educativa – dalla conseguente crescita delle diseguaglianze, da un diffuso senso di rancore e di rabbia, da una crescente indifferenza, dalla violenza quasi a ricordarci la celebre metafora kantiana che scorge nell’uomo «un legno storto». Eppure se, davvero, ciascuno di noi coltivasse levinasianamente la speranza-per-il-presente e intravedesse in chi sta di fronte il Volto dell’Altro, il tempo comincerebbe a scorrere trasversalmente, e lo sguardo verso il futuro diverrebbe da retrotopico, come insegna Bauman, diacronico. La disperazione o la rassegnazione lascerebbero il posto ad una fiducia piena verso un avvenire fecondo. Di qui il valore aggiunto dell’osare fare cultura nonostante le difficoltà, le poche risorse, gli impedimenti. Dal 2006, abbiamo cercato con tutto noi-stessi di portare la cultura, attraverso le riflessioni degli insigni relatori, in mezzo alla gente, nell’agorà, dove le persone si radunano e si ritrovano formando comunità di pensiero. Di anno in anno non abbiamo mai smesso di credere nella fecondità della cultura, nel suo potere straordinariamente contagioso, nel suo afflato benefico. Siamo stati visionari? Chissà…Ciò che conta è aver scommesso, senza se e senza ma, su un festival che ora passa all’età adulta.
Sì, possiamo dire, senza timore di smentita, di aver osato!
Passeggiate Filosofiche

FILOSOFI LUNGO L’OGLIO & HDEMIA SANTAGIULIA INSIEME PER IL PREMIO ALLA MIGLIOR OPERA D’ARTE ISPIRATA ALLA FILOSOFIA

Si rinnova il sodalizio rivolto a giovani, docenti e diplomati dell’Accademia di Belle Arti.
Il Tema “Osare” alla base del contest 2023
Le opere dell'Accademia Santa Giulia saranno esposte al pubblico in tre occasioni:
- il 5 luglio, potrete ammirare le creazioni presso il suggestivo Palazzo Cortesei a Credaro;
- il 18 luglio, l'esposizione si sposterà a Villa Morando a Lograto;
- infine, il 25 luglio, vi aspettiamo presso la Sala conferenze P. Borsellino a Castegnato.
Durante queste serate, sarà di cruciale importanza il vostro contributo per determinare il vincitore del "Premio del pubblico". Sarà infatti compito di tutti i partecipanti decidere quale opera meriti questa prestigiosa menzione. La proclamazione dei due riconoscimenti - quello del pubblico e quello decretato a giudizio insindacabile della giuria messo a disposizione ed erogato direttamente dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio - avverrà in occasione dell'incontro di chiusura del Festival, creando un momento emozionante e di grande significato.

IL PROGRAMMA
2023 - OSARE - programma
Osare | Festival Filosofi Lungo l'Oglio - XVIII ediz.
OSARE - XVIII edizione
FILOSOFI LUNGO L’OGLIO 2023
La XVIIIesima edizione all’insegna dell’OSARE
Trenta appuntamenti con i maestri del pensiero contemporaneo per analizzare, riflettere e sfidare i temi più rilevanti della società in relazione all’essere vivente
Direzione scientifica: Francesca Nodari
Osa sapere, sàpere aude: è questo il motto dell’illuminismo, ma anche il tema sul quale verterà la XVIII edizione del festival FILOSOFI LUNGO L’OGLIO, che quest’anno ha scelto come parola chiave “Osare”. La Kermesse - ideata e diretta dalla prof.ssa Francesca Nodari, filosofa levinasiana - di anno in anno, sempre più seguita e partecipata, si appresta a tagliare il traguardo della sua maggiore età con un bagaglio carico d’esperienze, di riflessioni, di nomi e volti dei maître à penser del nostro tempo avendo all’attivo oltre 300 lezioni magistrali e più di 100 relatori susseguitisi in questi straordinari diciotto anni. L'attesa maratona filosofica toccherà dal 5 giugno al 25 luglio ben 23 comuni compresi tra le provincie di Brescia e di Bergamo con un panel di ospiti d’eccezione.
lunedì 5 Giugno - Ivano Dionigi - Osa sapere
Enzo Bianchi - È un rischiare il cammino
Haim Baharier - Quando non osare è osare. Sapersi fermare nel rispetto dell’esigenza etica e della responsabilità di non cancellare un possibile futuro.
Lamberto Maffei - Solo i folli salveranno il mondo
Passeggiata storico-filosofica attraverso la città di Sarnico e Paratico

Il primo itinerario partirà dal lago d’Iseo, precisamente da dove il fiume conosce il suo otium nell’antica diga di Sarnico, comune del bergamasco, che è attraversato da un ponte che unisce le due province di Brescia e di Bergamo. Il percorso prevederà il racconto della storia sarcinese da parte dello storico locale il prof. Massimo Rossi per poi concludersi nell’ameno Parco Taxodi di Paratico (bs) dove si terrà lo spettacolo del poeta e paesologo Franco Arminio dal titolo “Sacro minore”. Quest’ultimo evento avverrà in una modalità originale: si sosterà ognuno sul proprio plaid attorno al relatore in mezzo al verde.
Siamo spiacenti, l'evento è al completo e le prenotazioni sono disattivate
Umberto Curi - Il coraggio di pensare
Massimo Cacciari - Limite e trasgressione

A causa delle condizioni meteo instabili di questa sera la lezione magistrale del Prof. Massimo Cacciari verrà spostata - in accordo con l’amministrazione di Iseo - presso la Chiesa Parrocchiale di Cristo re, via Maresciallo Luigi di Bernardo, Clusane. L'orario dell'evento rimane invariato, alle ore 21:00.
Donatella Di Cesare - Il coraggio della pace
Passeggiata storico-filosofica attraverso la città di Villagana

Il secondo itinerario partirà dal centro di Villagana alla scoperta di questo piccolo borgo in un museo a cielo aperto che si aprirà su scorci di natura incontaminata e di rara bellezza. Durante il percorso lo storico locale, il dott. Paolo Zanoni, racconterà la storia di questo straordinario territorio che si concluderà al Romitorio, dove il filosofo Duccio Demetrio terrà la sua lectio magistralis. Quest’ultimo momento avverrà in una modalità originale, poiché non si tratterà di una lezione tradizionale, piuttosto di un momento di raccoglimento e profondo ascolto sostando - ognuno sul proprio plaid - attorno al relatore.
Iscrizioni concluse
Danielle Cohen Levinas - Pensare è osare
Francesco Paolo Ciglia - Amare aude! L’azzardo dell’amore
Massimo Recalcati - Lutto e nostalgia
Mons. Vincenzo Paglia - Osare nella vecchiaia
Gianfranco Pasquino - Profili di coraggio
Catherine Chalier - Partire, rinnovare, sperare
PREMIO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA. FILOSOFI LUNGO L’OGLIO / UN LIBRO PER IL PRESENTE Con MARIA RITA PARSI
Francesca Rigotti - Coraggio e pregiudizio
Giovanni Ghiselli - Osare l’inattuale
Maurizio Bettini - Osare. Crimine o virtù?
Francesca Nodari - Osare il proprio essere corporei

Mercoledì 05 Luglio 2023 vi aspettiamo alle 21:00 a CREDARO - Palazzo Cortesi, Borgo di Trebecco, per la Lectio di Francesca Nodari «Osare il proprio essere corporei». Nel corso della serata saranno esposte al pubblico le opere finaliste del contest fotografico organizzato in collaborazione con l'Accademia Santa Giulia.
Isabella Guanzini - Pratiche della gioia: etica, politica e teologia
Stefano Zamagni - Perché e come osare la pace oggi?
Francesco Miano - Osare l’eterno nel tempo
Alessandro Carrera - Oltre le gerarchie
Umberto Galimberti - Non osare oltrepassare il tuo limite
Massimiliano Valerii - Maghi, eretici e scienziati: quando abbiamo iniziato a osare
Salvatore Natoli - Il rischio di fidarsi
Osare fare cultura
Passeggiata storico-filosofica attraverso la città di Barco e Villachiara

Partendo da una piccola frazione di Orzinuovi, Barco, si vivrà un’esperienza emozionale attraverso i sentieri che conducono in riva all’Oglio, nella sua parte terminale. Quasi a fine corsa, se si considera che questo fiume si estende a partire da Ponte di Legno alla bassa bresciana, per circa 270 km. Durante il percorso si presterà attenzione al mondo contadino, ai suoi profumi, i suoi colori ma anche la fatica della coltura. Nella parte finale del “viaggio” verremo accompagnati dalle parole del paesologo Franco Arminio sino alla cascina Le Vittorie, che ospita la sede della fondazione e che è stata teatro di numerose scene del docu-film: Il mondo degli ultimi (regia di Gian Botturini), che sarà proiettato alle h. 21 eccezionalmente in loco sotto il cielo stellato.
Iscrizioni concluse
Eva Cantarella - Si chiamava Zenobia. La donna che dichiarò guerra all’Impero romano

Carissimi maratoneti del pensiero, con grande dispiacere siamo costretti ad annullare l'evento pianificato questa sera con la prof.ssa Eva Cantarella a causa delle gravi previsioni meteorologiche. La sicurezza del nostro pubblico è sempre stata la nostra massima priorità, e dopo un'attenta valutazione delle circostanze, abbiamo ritenuto che posticipare l'evento sia l'unica soluzione ragionevole per garantire il benessere di tutti voi e dei nostri collaboratori. La decisione non è stata facile da prendere, considerando tutto il tempo e l'impegno dedicato all'organizzazione dell'evento, tuttavia preferiamo che esso si svolga in condizioni ottimali e sicure. Sicuri della Vostra comprensione, nel mentre lavoriamo per fissare una nuova data.
Marina Calloni - Il potere di “pensare da sé” nei traumi di un mondo ferito

Martedì 25 Luglio 2023 vi aspettiamo alle 21:00 a CASTEGNATO - Sala conferenze P. Borsellino, per la Lectio di Marina Calloni «Il potere di “pensare da sé” nei traumi di un mondo ferito». Nel corso della serata saranno esposte al pubblico e premiate le opere finaliste del contest fotografico organizzato in collaborazione con l'Accademia Santa Giulia.